domenica, Dicembre 1, 2024
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Giorno dopo giorno

La felicità sta nelle piccole cose: la testimonianza di Giada che finalmente riceverà il vaccino.

“Sono Giada, ho diciotto anni e frequento il liceo scientifico. Non metto piede nella mia scuola da più di un anno ormai, per chi come me soffre di fibrosi cistica non è un luogo sicuro.”

“Sono l’unica della classe a frequentare al 100% da casa. All’inizio è stata dura digerire questa pillola amara poi però ho realizzato che è più importante la salute; i casi di virus a scuola crescono sempre di più, intere classi vengono messe in quarantena, mi sento più sicura a casa mia.  Certo che mi manca stare con i miei compagni, mi rendo conto che i miei ricordi legati al quinto anno di liceo saranno nulli, ma cerco di rimanere positiva pensando che presto potrò recuperare il tempo perduto.”

Il nostro stile di vita è ormai cambiato: nel 2021 è d’obbligo non scordare la mascherina a casa altrimenti non puoi entrare al bar, al supermercato e nemmeno al cinema, quando si poteva.

“Per me e chi soffre della mia stessa patologia indossare la mascherina non è una novità: io la utilizzavo anche prima, ad esempio quando andavo in un centro commerciale o semplicemente quando mi facevo visitare dai dottori in ospedale”- continua Giada-“ Prima che scoppiasse la pandemia venivo vista di malocchio da chi non conosceva la mia malattia, in molti si chiedevano come mai portassi la mascherina, pensavano erroneamente che fossi io l’untrice. Avevano paura che li potessi contagiare, in realtà è esattamente l’opposto, infatti anche prima dovevo mantenere un minimo di distanza rispetto ai miei amici e ai miei contatti in generale.”

“Con il virus una cosa è cambiata: ora sono costretta al distanziamento sociale, in casa, anche con i miei genitori. Loro lavorano ed escono per fare la spesa quindi non possiamo né abbracciarci né baciarci. Ogni tanto facciamo uno strappo alla regola, ma solo dopo tampone negativo. È dura, ma ci sforziamo facendo del nostro meglio.”

In Sicilia da lunedì 15 marzo le prenotazioni per vaccinare i più fragili sono aperte: “Sono molto felice di potermi vaccinare, ancora non siamo stati “chiamati”, spero lo faranno entro la fine di marzo. Inizialmente ci era stato promesso che saremmo stati vaccinati, in quanto soggetti fragili, di pari passo con gli over ottanta, ma così no è stato.”

“Ci verrà somministrato lo Pfizer, ma a prescindere da ciò non lo avrei rifiutato il vaccino. Penso sia sbagliato rinunciarci dopo un anno di sacrifici. Fare il vaccino nel mio caso non significa guarire dalla fibrosi cistica, ma vivere con meno paura. Non posso permettermi di pensare, come tanta altra gente, di essere forte abbastanza da contrastare da sola il virus, i miei polmoni sono vulnerabili. Questo vaccino mi darà la forza per avere un po’ meno paura una volta uscita dal portone di casa”

 

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