Cammina e sorridi
Per ricordare Biagio Conte di Fabio D’Urso “Non doveva succedere questo dolore”. Queste parole come un eco nella voce di
A che serve essere vivi se non c'è il coraggio di lottare?
Ci sono città che cercano i loro messia nella politica, altre che li cercano nella religione. A Catania, sarà per l’indole spregiudicata e veniale, i salvatori della patria sono quelli che portano soldi: editori, prestanome, sceicchi, accademici, archistar, palazzinari australiani. E finisce male, sempre. La Procura arriva tardi, sempre. Mentre i cittadini fanno finta di dormire, come sempre. Storie di una città mortificata e illusa dove i potenti non si limitano ad arraffare: calpestano. Tacchetti di ferro sull’erba di un campo di calcio.
Il 5 gennaio di trentanove anni fa la mafia ammazzava Pippo Fava a Catania. Noi proviamo a continuare il suo lavoro anche il 5 gennaio. Alle 10 in assemblea al Giardino di Scidà, bene confiscato alla mafia. Alle 16 in corteo da piazza Roma. Alle 18,30 al centro Zo con la Fondazione Fava.
Pensate come sarebbe bello se quest’anno, in assenza di rappresentanze istituzionali, per evitare litigi e imbarazzi, sulla carrozza del Senato ci salissero soltanto delle bambine e dei bambini. Magari della scuola Musco. Oggi rappresentano loro Catania, più di chiunque altro.
Le indagini di Caltanissetta su uno dei più grandi scandali giudiziari dell'ultimo secolo presero origine dall'inchiesta giornalista di Pino Maniaci. È quanto emerge dalle motivazioni della sentenza della Corte d'Appello di Caltanissetta.
Un bene dal valore di decine di milioni di euro e che frutta centinaia di migliaia di euro solo tra biglietti, aree ristoro e pubblicità, viene affidato, senza alcuna procedura pubblica, tramite il semplice verbale di una riunione, a una società privata per 600 euro al mese.