martedì, Ottobre 22, 2024

mafia

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Brucia la città

Entrare in una scuola per ricchi o in una scuola per poveri a 5 anni condiziona il resto della vita. È un’apartheid di classe. Poveri da una parte, ricchi dall’altra. Eppure la scuola dovrebbe essere lo strumento che mette in funzione l’ascensore sociale, che dovrebbe consentire di superare il divario tra cittadini: che sia sociale, economico, culturale. Non dovrebbe contare il quartiere nel quale si vive, il reddito, il titolo di studio dei genitori: la scuola dovrebbe essere uguale per tutti. Ma così non è.

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-ultimora-Andrà Bene

A due passi dalla caserma dei carabinieri

In via Testaì, zona Lumacari, dietro piazza Dante e il Monastero dei Benedettini a Catania, ci stanno le case di Lorenzo Saitta, detto “lo scheletro”, parente del boss mafioso Maurizio Zuccaro, Clan Santapaola, riferimento indiscusso del quartiere. Due palazzine, una di fronte all’altra, una confiscata e una no. Un cancello sbarrava la strada, è stato tolto e adesso ce l’hanno rimesso. A due passi dalla caserma dei carabinieri.

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-rete-Cronaca

De Mauro. Servizi, affari e mezzo secolo di omertà

Stando alle dichiarazioni di alcuni pentiti storici, lo scoop con cui il cronista dell’Ora voleva far “tremare l’Italia” conteneva rivelazioni sul sabotaggio dell’aereo in volo da Catania a Milano su cui viaggiava Mattei e sul golpe Borgheseprogrammato per la notte dell’Immacolata del 1970. “La decisione di eliminarlo fu assunta dopo un consulto romano… Nei rapporti di Cosa nostra con i generali: lì ci sono i mandanti”– dice il pentito Francesco Di Carlo nell’intervista a Repubblica del 12 giugno 2011.

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