SOSPESI GLI ESPROPRI A SIGONELLA PER ALLUNGARE LE PISTE DELLA BASE NATO-USA

Per comprendere il pericolo che comporterà il nuovo hub di Sigonella per la popolazione della Sicilia sud-orientale basta sapere che con le forze armate dell’Alleanza operano già aerei in grado di trasportare oltre 100 tonnellate di gasolio alla volta, come ad esempio i KC-10 “Extender” dell’US Air Force (154 ton.), i “Voyager” KC delle forze aeree del Regno Unito e i KDC-10 olandesi (111 ton.). E altri velivoli tanker da 100 tonnellate e passa entreranno in funzione nei prossimi anni con le flotte Air-to-air refeuelling di NATO e UE.

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Al diavolo Regeni e i diritti umani. L’Eni fa nuovi affari milionari con l’Egitto

Il 1° dicembre 2020 al Cairo, l’ENI, il colosso degli idrocarburi controllato in parte dallo Stato italiano, ha firmato una serie di accordi con la Repubblica Araba d’Egitto e le due aziende pubbliche egiziane che operano nel settore petrolifero e dell’estrazione del gas naturale (l’Egyptian General Petroleum Corporation e l’Egyptian Natural Gas Holding Company) per riavviare la funzionalità dell’impianto di liquefazione della città portuale di Damietta, nel Delta del Nilo, a partire del primo trimestre del 2021. L’impianto, fermo da otto anni, ha una capacità di 7,56 miliardi di metri cubi di gas all’anno ed è di proprietà della SEGAS, società partecipata dalle due holding egiziane e dall’ENI attraverso l’Union Fenosa Gas (joint venture tra il gruppo italiano e la spagnola Naturgy Energy SA).

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Pianeta Terra

C’è una grande campagna siciliana e c’è una vecchia automobile, col motore a metano, che corre ballonzolando sullo sterrato. C’è un po’ di ragazzi a bordo, e anche un vecchio barbuto con gli occhiali neri. Ed ecco una cancellata sullo sfondo, è sempre più vicina, l’auto s’infila dentro nel polverone e scendono giù i ragazzi e poi, più lentamente, pure il vecchio.

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L’Europa civile denuncia il governo razzista greco

La quasi totalità degli europarlamentari della Commissione, se escludiamo i filogovernativi e l’unico del gruppo ID (il gruppo di Salvini e Le Pen), ha accusato il governo greco di violare i diritti umani alle frontiere. “I Ministri greci utilizzano un linguaggio che non appartiene alla famiglia democratica-cristiana ma alla ultra destra!” ha detto Devesa dell’S&D, la seconda grande famiglia politica al Parlamento Europeo. Una reazione indignata nei toni e nelle parole da parte dei parlamentari europei: tantissime domande circostanziate da testimonianze, video e le denunce sugli abusi alla frontiera, detenzioni arbitrarie, respingimenti in mare.

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Nessuna voglia di annegare

“La Libia è considerata una pedina importante sullo scacchiere internazionale sia per l’Europa che per il Medio Oriente, a causa della sua posizione geografica strategica e delle sue risorse” spiega Samuele. “Tutto questo mette in secondo piano la vita dei migranti e i rischi che corrono quotidianamente, però noi non ci arrendiamo ed, insieme alle altre associazioni, continueremo a denunciare il comportamento di Malta, dell’Italia e di tutta l’Europa.”

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La merce umana

Il sette aprile del 2017, in occasione dello sbarco a Catania della nave Aquarius, la Squadra Mobile di Catania, ha ottenuto una collaborazione da parte di una delle venti vittime a bordo della nave, tutte giovani donne, sottomesse a quattordici soggetti ad oggi “responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di persone e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.” È l’inizio dell’indagine “Promise Land”.

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Sotto il cielo di Parigi

“I francesi all’inizio della pandemia non erano allarmati, i miei amici mi dicevano, “Dai ma è solo un’influenza, colpisce di più gli anziani e gli immunodepressi”, come se questi non appartenessero al genere umano”- commenta Maria Agata con ironia- “ Dall’undici maggio siamo di nuovo liberi, le università e le scuole sono aperte, la maggior parte di bar e ristoranti altrettanto. Io sto lavorando pure come baby sitter, insomma siamo tornati alla normalità solo che adesso quando siamo per strada indossiamo mascherine e guanti.”

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Mano negra, clandestina!

“Uno Stato serio, di qualunque fazione, dovrebbe mettere in regola chi si spacca la schiena e non far sempre guadagnare i pochi eletti, peraltro proprio in quella zona densamente ‘ndranghetista.” spiega Amodeo. “Però non è sempre così: in Calabria ci sono molte persone perbene che non sfruttano i migranti. Per la raccolta delle olive, io ne ho fatti assumere una quindicina col contratto di lavoro. Noi abbiamo un cuore grande e siamo molto più intelligenti di quello che ci vogliono far sembrare. Adesso sta funzionando anche la ripartizione, perché dal centro ne abbiamo mandati tantissimi in Germania ed in altre nazioni.”

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