mercoledì, Ottobre 9, 2024
-rete-MondoPaesiReportageStorie

L’appartamento afghano

Vita domestica in un edificio a tre piani a Küçükpazar

Dopo nove anni di guerra, iniziati con l’intervento dell’Unione Sovietica nel 1979, l’Afghanistan è entrato in un nuovo periodo di turbolenza politica e intensi conflitti.

Il Paese, la cui economia è stata completamente paralizzata, ha sacrificato troppi suoi abitanti durante queste guerre, causando una immensa ondata di immigrazione nei paesi vicini. Nel frattempo l’Afghanistan è diventato il paese che di recente ha visto più emigrazioni.
Il primo impatto della grande ondata di migrazione è stato visto in Iran. L’Iran, che dal 1980 sta tentando di affrontare i problemi economici derivanti dall’embargo, ha annunciato nel 2006 che non sarebbe possibile ospitare più immigrati clandestini. Da quella data il nuovo indirizzo dei migranti afghani è stato la Turchia.

da L'appartamento afghano, di Anıl Yurtakul
Abdullah ha sedici anni, a volte è un po rissoso ma in fondo è solo un ragazzo energico e allegro. Tra gli afghani è il solo a bere alcolici, ed a volte è tornato a casa ubriaco, ma è il più bravo a fare tatuaggi. Tutti vogliono farsi tatuare da Abdullah – foto Anıl Yurdakul

Gli afghani hanno intrapreso i primi passi per la Turchia dopo il colpo di stato militare fascista del 12 settembre. Dopo il periodo della giunta militare, il presidente Kenan Evren ha invitato gli afghani a insediarsi in villaggi in varie parti della Turchia, nell’ambito di una politica contro l’Unione Sovietica.

da L'appartamento afghano, di Anıl Yurtakul
Durante la notte il sonno è interrotto dai ratti che escono dai loro nascondigli in cerca di cibo. Sono una reale minaccia per la salute di chi vive in appartamenti fatiscenti ed una delle prime preoccupazioni degli afghani – foto Anıl Yurdakul

Oggi, la principale speranza delle persone fuggite dai loro paesi a causa della crisi economica e delle guerre, è di raggiungere la Turchia, ma pagandone il prezzo ai gruppi di contrabbandieri che sono soprattutto turchi. I veicoli, con i loro carichi affollati di persone, per 1000 dollari a persona, raggiungono l’Iran attraverso l’Afghanistan. Questi camion afghani vengono fermati al confine e gli averi delle persone sono spesso sequestrati dai soldati iraniani, solo dopo hanno il permesso di passare in Turchia. Il viaggio dei immigrati clandestini si conclude normalmente a Istanbul Esenler Intercity Bus, la stazione degli autobus.

da L'appartamento afghano, di Anıl Yurtakul
Muhammed parla cinque lingue straniere, ma non lavora. Non ama il suo lavoro in Turchia, e quando discute con i suoi amici che lo considerano un po pigro, dice che la raccolta dei rifiuti è una cosa troppo sporca e faticosa. Così é in cerca di un lavoro migliore sfruttando la conoscenza di più lingue – foto Anıl Yurdakul

In passato gli immigranti afghani si sono stabiliti nel quartiere Zeytinburnu di Istanbul, molti avevano una vita sociale ed ottenuto un permesso di soggiorno. Recentemente, gli afghani che ora devono raggiungere la Turchia dall’Iran per vie illegali, vengono presi dal terminal degli autobus Esenler e condotti direttamente in vecchi edifici desolati intorno alle aree di trasformazione urbana di Istanbul.

da L'appartamento afghano, di Anıl Yurtakul
Per mantenere un legame con la loro terra i rifugiati portano i nomi delle persone per loro importanti tatuati sulle braccia. I tatuaggi sono realizzati semplici aghi da cucito – foto Anıl Yurdakul

È anche pronta una nuova occupazione per i lavoratori afghani di queste zone “Lavoratori della carta straccia”. Raccolgono i materiali riciclabili che si trovano nei rifiuti e che trasportano su carrelli a due ruote chiamati “çek-çek”. Allo stesso tempo, coloro che gestiscono i magazzini dove i materiali sono accumulati sono anche proprietari delle stanze dove vivono, i palazzi semi distrutti.

da L'appartamento afghano, di Anıl Yurtakul
Negli appartamenti occupati dagli afghani manca l’acqua. Per soddisfare le esigenze basilari come cucinare e lavarsi viene usata acqua acquistata nei negozi di alimentari – foto Anıl Yurdakul

Mentre la loro vita quotidiana trascorre in stanze sovraffollate tra occupazioni comuni, la vita nelle strade è molto difficile. Sopravvivono conservando quei pochi soldi guadagnati e sognando di tornare indietro dalle loro famiglie. Gli afghani, che sono consapevoli che l’Europa è completamente chiusa a loro, dicono che preferiscono passare i loro giorni a vivere senza dimenticare il loro passato e cercando di non preoccuparsi del futuro.

da L'appartamento afghano, di Anıl Yurtakul
L’arredamento negli appartamenti dei rifugiati afghani è minimo, e non ci sono tavoli per mangiare. Il pasto è lo stesso sia colazione che a cena. ma saporito e con un po di carne – foto Anıl Yurdakul
da L'appartamento afghano, di Anıl Yurtakul
La paga come raccoglitore di rifiuti riciclabili è troppo bassa per potersi permettere di andare dal barbiere.Così è stato acquistato un rasoio dividendo la spesa tra tutti gli inquilini dell’appartamento. Quando serve si tagliano i capelli l’un l’altro a turno – foto Anıl Yurdakul
da L'appartamento afghano, di Anıl Yurtakul
Solitamente gli afghani che intraprendono il viaggio per la Turchia con l‘idea di restare per un periodo limitato sono quelli sposati e che hanno figli. Gli altri, soprattutto i più giovani, cercano di restare e cambiare le loro condizioni di vita, o se possono di andare all’estero. Nel frattempo i contati con le famiglie sono mantenuti attraverso le chat – foto Anıl Yurdakul
da L'appartamento afghano, di Anıl Yurtakul
A Muhammad piace sempre divertire i suoi amici e non pensare ai problemi di ogni giorno. Questa volta si è fatto crescere un seno finto con dei palloni che ha trovato durante la raccolta della spazzatura – foto Anıl Yurdakul
da L'appartamento afghano, di Anıl Yurtakul
Abdullah non compra mai un vestito nuovo. Ha cinque sorelle, ed è a loro e alla famiglia che manda tutti i soldi che guadagna – foto Anıl Yurdakul
da L'appartamento afghano, di Anıl Yurtakul
La vita sociale per i rifugiati si riduce spesso col passare in casa l’unico giorno di festa. Così la domenica in compagnia degli amici e senza troppi diversivi – foto Anıl Yurdakul
da L'appartamento afghano, di Anıl Yurtakul
Abdullah si diverte con gli amici, ha sedici anni e tanta voglia di ballare – foto Anıl Yurdakul

Il progetto Afghan Apartment racconta la gioventù afghana, tre mesi di vita domestica trascorsa in tre stanze di un edificio a tre piani a Küçükpazar.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *