Un dolce scacco matto
È quello inferto dai carabinieri e da un imprenditore coraggioso a una banda di mafiosi. Dolce perché? Beh, il siciliano che non s’è arreso è il produttore dei torroncini alla mandorla, famosi in tutto il mondo…
Leggi tuttoÈ quello inferto dai carabinieri e da un imprenditore coraggioso a una banda di mafiosi. Dolce perché? Beh, il siciliano che non s’è arreso è il produttore dei torroncini alla mandorla, famosi in tutto il mondo…
Leggi tuttoQui è nato il coraggio della gioventù catanese. Qui strisciano i padrini mafiosi. E sindaci, prefetti, uomini dello stato non osano difendere Graziella contro i nazisti di prima e i mafiosi di ora
Leggi tuttoGli appuntamenti di Rifondazione Comunista per i giorni 24 e 25 aprile. Il 25 Aprile 2021 riveste quest’anno un
Leggi tuttoMafia, arance e burocrazia: e una legge che non si applica o se ne applica anche troppa… L’incredibile storia di uno dei tanti sprechi italiani
Leggi tutto“I primi soggetti che ho ritratto appartenevano al mondo animale e naturale proprio per sensibilizzare la gente sia al rispetto dell’ambiente, per il materiale che utilizzavo, sia alla tutela delle specie a rischio d’estinzione. La gente ha accolto positivamente la mia proposta così ho deciso di continuare ritraendo volti della cultura sicula.”
Leggi tuttoLa funzionaria del Miur indotta praticamente al suicidio da un linciaggio mediatico dai contorni confusi
Leggi tuttoIncriminato, linciato, isolato, assolto. La storia di Pino Maniaci, che ha difeso contro gli indegni il palazzo di Falcone e Borsellino. E adesso, amici miei, continueremo a lasciarlo solo?
Leggi tuttoDopo cinque anni la sentenza per Pino Maniaci: assolto per le estorsioni, condannato a un anno e cinque mesi per le diffamazioni.
Leggi tuttoAttesa oggi la sentenza nei confronti di Pino Maniaci. Quattro anni di processo, accusato di tutto e di più senza prove e con i carabinieri che lo difendono. Ha dato fastidio a qualcuno? C’entrano forse le inchieste sul Sistema Saguto?
Leggi tutto“Durante questi mesi di stallo non ce la siamo sentita di organizzare piattaforme streaming o alternative alla classica proiezione in sala, oramai ci siamo rassegnati: il nostro futuro non è più nelle nostre mani. La realtà al momento è questa: non riceviamo aiuti da mesi e quelli promessi non bastano.”
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