giovedì, Giugno 26, 2025

Autore: Matteo Iannitti

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Controllo popolare antimafia per assicurare un voto libero il 25 settembre

Vogliamo che il voto del 25 settembre sia un voto libero, non condizionato dalla mafia. Per questo, come Arci, CGIL, I Siciliani giovani, Rete degli Studenti Medi abbiamo deciso di organizzare, sulle orme di ciò che è stato realizzato a Napoli dall’EX OPG Je So Pazzo, un controllo popolare antimafia. Per assicurare che in tutti i seggi non vi siano condizionamenti esterni alla libera espressione del voto.

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Condannato non può fare il Sindaco: Meloni lo candida capolista al Senato.

Se volete sapere com’è fatta questa nuova destra che avanza e che tutti danno per vincente, dovete guardare a Catania. Salvo Pogliese, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, fino a ieri è stato Sindaco “sospeso” della città. Sospeso, ai sensi della Legge Severino, perché condannato in primo grado per peculato: ha utilizzato i soldi della Regione riservati ai gruppi parlamentari per spese personali. Nonostante tutti gli inviti alle dimissioni, “perché una città complicata come Catania non può restare senza Sindaco”, lui ha sempre rifiutato. Fino a oggi.

 

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Università smarrita. “Che senso ha costruire sopra gli scavi archeologici?”

La mobilitazione dei cittadini per la salvaguardia del patrimonio archeologico della città e contro la cementificazione, si fa sempre più partecipata e determinata. Il progetto dell’Università di Catania di costruire due aule da 1200 posti sopra la zona archeologica della Purità non convince nessuno. Quale senso avrebbe realizzarlo? Perché non valorizzare gli scavi e la villa romana senza dover per forza costruirci delle aule sopra?

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Nuove aule sugli scavi archeologici. L’insensato progetto dell’Università di Catania.

Sono passati più di vent’anni da quando un grande movimento di cittadini, intellettuali, studenti, architetti, archeologi e urbanisti riuscì a bloccare la cementificazione dell’area della Purità, cuore archeologico della città di Catania. Adesso, con la scusa dei fondi PNRR, alcuni funzionari dell’Università di Catania vorrebbero tornare a quel progetto: due mega aule da centinaia di posti sopra una villa romana. Ma la città continua a chiedere un percorso archeologico e storico, la valorizzazione dei reperti, nuovi scavi e non certo altro cemento.

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Riprendiamoci il nostro mare!

Sabato 11 giugno presso il Porto di Catania, al molo di Levante, alle ore 17,30 una manifestazione cittadina. Una manifestazione alla quale invitare cittadine e cittadini, compagni di scuola e di università, vicini di casa, conoscenti. Una manifestazione della città, per riprendersi il proprio diritto al mare. Iniziando dalla riapertura del porto.

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Нет войне il movimento russo contro la guerra di Putin. Assemblea a Catania

Un’assemblea contro la guerra, contro l’uso delle armi. La testimonianza di Giovanni Savino, professore di storia contemporanea all’Università di Mosca, costretto a fuggire per le sue posizioni politiche pacifiste.

La voce di Carlo Gubitosa, del movimento Peacelink, sulle prospettive del movimento pacifista. La testimonianza di Mao Valpiana, presidente nazionale del movimento nonviolento, protagonista della manifestazione per la pace di Leopoli in Ucraina e di Elena Majorana, del collettivo Donne di Classe. Sarà presente la Rete Catania No War e interverrà Alfonso Distefano.

Qual è l’opposizione a Putin e alla guerra in Russia? Come possiamo fermare la corsa agli armamenti? Come possiamo mettere fine alla guerra? Esiste una strada che non contempli la violenza?

Ne discuteremo, insieme ad altre associazioni e movimenti sabato 23 aprile alle ore 18,00 al Giardino di Scidà – bene confiscato alla mafia, in via Randazzo 27.

I Siciliani giovani, Arci Catania

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Beni confiscati alla mafia e PNRR. Il Comune di Catania presenta sei progetti

Il 7 febbraio il Comune di Catania ha pubblicato i provvedimenti con i quali si nominano i responsabili dei progetti che saranno presentati all’Agenzia della Coesione Territoriale per ristrutturare i beni confiscati alla mafia destinati al Comune. Sono sei i progetti che l’amministrazione comunale si sta impegnando a presentare su altrettanti beni confiscati alla mafia fino ad oggi abbandonati. Sono proprio quegli immobili confiscati alla mafia che grazie alla campagna dei Siciliani giovani e dell’Arci sono finiti sotto i riflettori, perché inutilizzati, vandalizzati, sottoutilizzati. Immobili che per primi abbiamo censito e posto in una mappa consultabile da tutti.

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