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MINIATURA DI UN QUADRO DI GIUSEPPE FAVA SULL’ISS

Catania, 15 settembre 2021 – Il 96° anniversario della nascita di Giuseppe Fava è stato ricordato alla Corte Mariella Lo Giudice del Palazzo della Cultura di Catania, con l’evento Ascoltando Pippo Fava … da Taormina. Un reading di testi di articoli e di inediti che Fava scrisse tra gli anni ’60 e ’80. Alessandra Costanzo, Lorenza Denaro, Riccardo Maria Tarci e Angelo Tosto hanno dato voce alle parole di Fava, grande innamorato di Taormina, leggendo testi di reportage dalla Rassegna cinematografica taorminese e un inedito su Splendore e morte del maschio siciliano, ben miscelando, con il coordinamento di Orazio Torrisi e Maria Teresa Ciancio, due differenti stili di scrittura, dalla cronaca giornalistica al racconto sceneggiato. Un Fava allegro e gioioso, con le tipiche radici pirandelliane e verghiane, e vivaci spunti brancatiani.

 

Dopo il recital, l’assessore Barbara Mirabella ha sottolineato come l’appuntamento per il compleanno di Fava sia ormai uno degli incontri fissi di fine estate catanese, dal quale emergono sempre nuovi aspetti sulla poliedrica versatilità dell’intellettuale catanese.

A fine serata, Francesca Andreozzi, Presidente della Fondazione Fava ha dato notizia che una riproduzione in miniatura di un quadro ad olio di Giuseppe Fava sarà tra le 64 opere che comporranno la Moon Gallery che nel febbraio 2022 volerà, come prototipo di prova, sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) nell’ambito della missione di rifornimento Cygnus.

Il progetto parte dalla Stichting Moon Gallery Foundation, un’organizzazione culturale senza scopo di lucro che promuove la cooperazione interdisciplinare e lo scambio di conoscenze tra i settori creativo e artistico da un lato, e lo spazio e la tecnologia dall’altro. La mission è quella di stimolare attività creative e artistiche e supportare progetti innovativi di artisti di varia estrazione che consentano una connessione tra l’arte e la Luna, Marte o altri aspetti dell’universo. L’obiettivo principale attuale è raccogliere idee culturali e poetiche, e manufatti miniaturizzati all’interno di una capsula ad alveare, creando una galleria da inviare sulla Luna, dove nuove forme d’arte possono svilupparsi e crescere. Mentre l’umanità continua ad espandersi nel sistema solare, la fondazione crede che l’arte deve essere parte integrante di questa migrazione.

Considerando gli obiettivi di MOON GALLERY, nonché i valori e gli ideali su cui dovrebbe fondarsi la nuova colonizzazione spaziale, la Fondazione Fava ha proposto di inserire nella MOON GALLERY la riproduzione miniaturizzata di uno dei più significativi dipinti di Giuseppe Fava, Studio sul Dolore (1965) con l’intento di trasmettere il messaggio sulla necessità di creare, anche e soprattutto nella colonizzazione lunare e spaziale, nuovi modelli di sviluppo realmente sostenibili liberando la società dalla corruzione e dalla violenza denunciate da Fava con le sue inchieste.

Tra i 64 manufatti miniaturizzati ci sarà pure un campione della terra del Giardino di Scidà, un bene confiscato alla mafia e assegnato alla gestione di un gruppo di associazioni no profit tra cui I Siciliani Giovani e la Fondazione Fava.

In uno dei colloqui intercorsi col Team di MOON GALLERY e in particolare col suo Direttore Prof. Foing, si è appreso che l’odore dei rogoliti lunari ricorda quello della polvere da sparo. Lo stesso odore che a causa della sua storia violenta aveva la terra del Giardino di Scidà, che adesso invece è divenuta una casa della memoria; le stanze dove sono stati decisi omicidi e violenze ora ospitano seminari, letture, lezioni, cineclub e accolgono giochi per bambini. Tutto può essere cambiato; ogni terra è ciò che ne facciamo.

Seguendo questa ideale analogia, la Fondazione Fava, oltre a Studio sul Dolore, ha proposto di inviare sulla Luna anche un campione della terra del Giardino di Scidà, a simboleggiare la speranza che l’esplorazione umana e la colonizzazione della Luna possano essere libere da profitti e interessi privati, favorendo uno sviluppo sostenibile per tutti. Senza più appropriazione indebita, corruzione, abusi e violenze.

L’obiettivo finale del progetto è che la galleria miniaturizzata trovi sistemazione definitiva nella stazione lunare fissa che sarà costruita nei prossimi anni.

 

 

 

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