giovedì, Aprile 25, 2024
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Il Muostro, chi ci guadagna e chi vuole imporlo per forza

Lunedì 4 giugno la carovana contro tutte le mafie raggiungerà la “Su­ghereta” di contrada Ulmo per accampar­si proprio di fronte la collina dove saran­no innalzati i tralicci e le antenne del si­stema satelli­tare Usa.

Dopo un tour eco­logico nel pa­radiso delle querce i manife­stanti cono­sceranno l’inferno delle anten­ne di guer­ra. Alle ore 18, in diretta strea­ming, don Luigi Ciotti, i giornalisti Oli­verio Beha e Nino Ama­dore, i sindaci, gli amministra­tori e i rap­presentanti dei nu­merosi comi­tati No MUOS sorti nel ra­gusano e nel nisseno, spiegheranno le ra­gioni di una lotta che sta conquistando sempre di più l’atten­zione dei media re­gionali.

Poi, alle 20, tutti in piazza a Ni­scemi per un happening di parole, suoni e im­magini.

No al MUOS e per un Mediterraneo di pace, contro la criminalità mafiosa e la militarizzazione, così come trent’anni fa a Comiso si manifestò per la pace e con­tro i missili nucleari Cruise. Con la stessa voglia di lottare e sperare che un Altro mondo sia ancora possibile.

 

Appuntamenti

XV CAROVANA ANTIMAFIE

ROMA 11 APRILE – SICILIA 11 OTTOBRE
Un viaggio internazionale in 100 tappe

A distanza di 18 anni dalla sua fonda­zione, Carovana antimafie, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, con Cgil, Cisl e Uil, rafforza il suo carattere interna­zionale.

Partita da Roma l’undici aprile, si con­cluderà l’undici ottobre in Sicilia, in un viaggio che per circa 80 giorni attraverser­à tutte le regioni italiane, la Francia (Nizza, Tolone, Marsiglia, Bastia, Parigi) e l’Africa settentrionale (Tunisi).

In ognuno dei luoghi raggiunti dalla Ca­rovana sono previste iniziative, alcune dal forte valore simbolico, con l’obietti­vo di coinvolgere e sensibilizzare gli abi­tanti e le istituzioni locali.

Dibattiti, convegni, testimonianze di fa­miliari di vittime di mafia, incontri con la cittadinanza, cene della legalità con i pro­dotti delle terre confiscate alle mafie, con­certi, spettacoli, animazione nelle piazze e nelle scuole e la produzione di una mo­stra grafica dedicata alle vittime di mafia, caratterizzeranno un viaggio ci­vile e so­ciale.

Momenti salienti della Carovana saran­no i passaggi del testimone da tappa a tappa, rappresentati fisicamente dall’arri­vo e dalla partenza dei due furgoni di Ca­rovana con a bordo i carovanieri, ovvero i “narratori” ufficiali del lavoro di anti­mafia sociale.

La memoria di ogni tappa verrà fissata attraverso i diari di bordo giornalieri te­nuti dai carovanieri e i corti di Carova­na, rea­lizzati da video maker o documentari­sti della regione coinvolta, che al ter­mine sa­ranno raccolti in un uni­co documentar­io.

Ad ogni tappa, un pezzo di stoffa con il nome della città protagonista della tap­pa sarà aggiunto alla bandiera della lega­lità democratica, simbolo della Carova­na”.

 

Libri

ANTONIO MAZZEO/
UN ECO MUOSTRO A NISCEMI
L’ARMA PERFETTA PER IL XXI SECOLO

In anteprima, l’introduzione al libretto di controinformazione sul MUOS, il nuo­vo si­stema di telecomunicazione satelli­tare delle forze armate USA in via di realizzaz­ione a Niscemi (Caltanissetta). Uno stru­mento di guerra e di morte dal deva­stante impatto ambientale, socio-econo­mico e criminale.

Famelico e insaziabile, il Dio di tutte le guerre ha partorito un nuovo Mostro. Per annientare il pianeta dallo spazio ed eclis­sare i Soli e le Lune. Si nutrirà del sangue di ogni essere vivente. Muterà il Dna delle specie e degli habitat. Trasfor­merà i ghiacciai in deserti, i laghi in pa­ludi, gli oceani in melma. Fiumi e torren­ti di fuoco, piogge di ceneri, uragani di polveri e fumo. Il quinto Cavaliere dell’Apocalisse. Vestale dell’Olocausto. Elogio della Follia e della Morte.

Il padre Marte ha battezzato il figlio MUOS, Mobile User Objective System, perché fosse chiara a tutti la sua natura infernale. E ne ha donato l’uso esclusivo alle forze armate degli Stati Uniti d’Ameri­ca perche possano affermare la loro supe­riorità universale. Una rete di mega-anten­ne e satelliti per telecomuni­cazioni veloci come la luce perché sull’infinito domini l’oscurità. Sistema per propagare, dilata­re, moltiplicare gli ordini di attacco con­venzionale, chimico, batteriologico e nu­cleare. L’arma perfetta per i conflitti del XXI secolo, quelli con i missili all’uranio impoverito, gli aerei senza pilota e le armi atomiche in minia­tura. Eserciti fantasma che si lanciano come avvoltoi su obiettivi in carne ed ossa, migliaia di chilometri lontani. Bombardamenti sempre più vir­tuali, computerizzati, disumanizzati. E di­sumanizzanti. Perché la coscienza degli assas­sini non possa incrociare mai gli oc­chi e la disperazione delle vittime inno­centi.

Il MUOStro incarna le mille contraddi­zioni della globalizzazione neoliberista. Uccide in nome della pace e dell’ordine sovrana­zionale. Devasta il clima, l’ambiente, il ter­ritorio. Dilapida risorse umane e finanzia­rie infinite. Rigenera le ingiustizie. Esauto­ra ogni controllo dal basso. Espropria de­mocrazia. Rafforza il blocco di potere transnazionale. Inquina irrimediabilmente la natura e la ragione. Viola il diritto alla salute di intere popo­lazioni. A partire dalla Sicilia, l’iso­la de­stinata ad ospitare uno dei quattro termi­nali terrestri del nuovo si­stema per le guerre stellari.

È a Niscemi (Caltanissetta), nel cuore di un’importante riserva naturale, che fervo­no i preparativi per l’installazione di tre grandi antenne paraboliche dal dia­metro di 18,4 metri, funzionanti in banda Ka per le trasmissioni verso i satelliti geostazio­nari e due trasmettitori elicoida­li in banda UHF (Ultra High Frequency), di 149 metri d’altezza, per il posiziona­mento geografi­co. Mentre le maxi-ante trasmetteranno con frequenze che rag­giungeranno valori compresi tra i 30 e i 31 GHz, i due tra­smettitori elicoidali avranno una frequenza di trasmissione tra i 240 e i 315 MHz. Onde elettroma­gnetiche che penetreran­no la ionosfera e i tessuti di ogni essere vivente che avrà l’ardire di sfidare frontal­mente l’Eco MUOStro.

Fa paura il nuovo supersegreto centro di telecomunicazioni della Marina milita­re USA di Niscemi. Gli studiosi che ri­fiutano sdegnati le buste paga del Penta­gono lo hanno definito un pericolosissi­mo maxi-forno a microonde. E la gente, giustamen­te, si è indignata di essere stata ignorata, svenduta, tradita. In migliaia sono scesi in piazza a manifestare, co­stringendo sinda­ci e consigli comunali e provinciali a vota­re delibere ed ordini del giorno No MUOS. Sono state presentate decine d’interroga­zioni parlamentari, fir­mate petizioni e ap­pelli per la revoca del­le autorizzazioni ai lavori. Ci sono stati dibattiti, convegni, marce, digiuni, sit-in e presidi alla base di morte di contrada Ulmo. Tutto inutile. I go­verni nazionali, prima quello del cavaliere Berlusconi e dei bunga bunga, oggi quello dei banchieri dell’unità nazionale, hanno risposto sempre e solo picche. A Palermo la stessa musica, gran maestro d’orche­stra il governatore Raffaele Lombardo. Per lui, il MUOS è come il Ponte sullo Stretto, costi quel che costi, in termini poli­tici, sociali ed economici, ma s’ha da fare.

Antonio Mazzeo, peace-researcher e giornali­sta, ha realizzato numerose in­chieste sui pro­cessi di riarmo e militariz­zazione in Italia e nel Mediterraneo. Per Edizioni Punto L, insieme ad Antonello Mangano, ha pubblicato nel 2006 il volu­me Il mostro sullo Stretto. Sette ottimi motivi per non costruire il Ponte. Nel 2010 ha conseguito il Primo premio “Giorgio Bassani” di Italia Nostra per il giornalismo. È membro della Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella e della Rete No Ponte.

Per consultare arti­coli e pubblicazioni: http://antoniomaz­zeoblog.blogspot.it/

Edito da Sicilia Punto L, Ragu­sa, 4 euro. Presto disponibile anche in e-book con Errant Editions.

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