venerdì, Aprile 26, 2024
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Confiscati ai mafiosi e lasciati a marcire Usiamoli per i quartieri!

LICEALI CONTRO LA MAFIA

I TESORI MAFIOSI SMASCHERATI DAI RAGAZZI

di Elio Camilleri

I primi a fare una mappa dei beni confiscati a Catania sono stati gli studenti di un liceo col loro insegnante, un vecchio militante dei Siciliani. Non sono stati purtroppo presi a interlocutori, nè gli studenti nè i professori, dalle successive iniziative “ufficiali” sullo stesso tema. – R.O.

 

La legge Rognoni La Torre (646/1982) aveva indicato come itinerario da percorrere quello del sequestro e della confisca dei tesori mafiosi accumulati con il traffico internazionale della droga, il racket, ecc. …, introducendo nel Codice Penale l’art. 416/bis che permise di delineare la particolarità dei reati e dei soggetti criminali.

Nel corso dell’anno scolastico 2004/2005 un gruppo di studenti del Liceo Scientifico “Galilei” di Catania, coordinati dal sottoscritto, volle impegnarsi a svolgere, per la prima volta in Italia, una ricerca sul tema dei beni confiscati essendo motivati dalle seguenti curiosità:

a) tenuto che dopo la legge Rognoni La Torre è stata promulgata la legge 109/1996, che disciplina, in particolare, tutte le fasi successive al sequestro ed alla confisca dei beni mafiosi e ne indica le modalità di riconversione per fini sociali, quali obiettivi e risultati si sono effettivamente raggiunti in particolare a Catania e provincia?

b) Quali sono stati gli effetti della costituzione di un Osservatorio permanente sui beni confiscati e della istituzione, nel 1999, di un Ufficio del Commissario straordinario del Governo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati?

c) Quali sono state le conseguenze della soppressione dell’Ufficio del Commissario straordinario deliberata con decreto del Governo Berlusconi in data 23 Dicembre 2003?

d) Quali problematiche ineriscono al tentativo governativo di riformare la legge 109/1996 e quali sono le preoccupazioni riguardo alla prosecuzione della lotta contro le organizzazioni mafiose?

Abbiamo chiesto collaborazione ai Magistrati e prontamente si è reso disponibile il Dott. Vincenzo D’Agata, Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Catania, la Dott.ssa Marisa Acagnino, consigliere di Corte d’Appello, il Dott. Alfio Spadaro, dirigente dell’Ufficio del Demanio di Catania,

L’On.le Giuseppe Lumia, componente della Commissione Nazionale Antimafia, ha indotto, con una relazione efficace ed articolata, all’attenzione, alla riflessione ed all’impegno per la legalità tutti i

giovani presenti in aula magna.

In estrema sintesi abbiamo preso coscienza che:

a) la confisca dei beni è, in sé, un formidabile strumento per fare indietreggiare l’offensiva mafiosa nel controllo del territorio.

b) che si sono registrati gravi ritardi nella esecuzione delle confische e nell’assegnazione dei beni ai Comuni e allo Stato,

c) che è in atto un tentativo di depotenziamento del progetto di smantellare i patrimoni accumulati dalle organizzazioni mafiose,

d) che le organizzazioni mafiose denunciano grande sofferenza per l’attacco ai loro patrimoni e che, quindi, è assolutamente necessario insistere nel progetto di sequestro e confisca,

e) che ogni incertezza e ritardo permette alle organizzazioni mafiose di acquisire e mantenere formidabili mezzi economici e di esercitare tutte le sciagurate pressioni possibili sul territorio.

http://www.liceogalileict.it/Aulaperta/popdown.asp?cod=25

 

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