E il sindaco ordinò: “La villa è mia!”
C’erano le viuzze con i ciottolati, snaturati da uno degli ultimi restauri, c’era il chiostro cinese distrutto da un incendio, c’erano delle piante articolate con una logica più mediterranea così come pensato dal principe Biscari. C’era tutto questo. Ora non c’è più. Fino a venti giorni fa, era tutto lasciato al degrado e all’abbandono.
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