sabato, Maggio 18, 2024

Autore: Benedetta Muscato

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Prossima fermata: via Castromarino.

“Il comune ci ha suggerito di affittare una casa, ma io tra un mese sarò disoccupata”- dice Oriana-“Perché mi scade il contratto, mio marito ha preso l’una tantum da seicento euro, insomma non abbiamo i prerequisiti fiduciari. Se non fosse stato per i miei amici io sarei finita nel vecchio camper che abbiamo, ma se le cose non migliorano, quella sarà casa nostra, non possiamo più restare qui in queste condizioni.”

 

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-rete-CronacaCulturaSocietà

Beata Giovinezza

E mentre ancora i dipendenti di Officine Culturali sono fermi alla fase uno, Musumeci è già alla due: domenica scorsa infatti è stato nominato il leghista Alberto Samonà come assessore dei Beni Culturali in Sicilia. “Il venticinque aprile io canto “Giovinezza”, non “Bella Ciao”!” si legge sulla pagina Facebook di Samonà. L’assessore leghista dovrà fare i conti non solo con chiese e anfiteatri, ma anche con mamma Etna, spiegandole che ora non deve “lavare col fuoco” i siciliani perché la Lega ha bisogno dei loro voti. 

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-rete-CronacaSocietà

La Regione alla scoperta del lavoro 

Da ciò emerge che gli errori della Regione Sicilia siano stati tre: “Non è un segreto che qui la burocrazia sia lenta anche se si tratta di un male che affligge tutto il paese”- vedi il caso Lombardia durante il corona virus- “ È entrata in gioco anche la scarsa organizzazione forse dovuta al carico di lavoro considerevole rispetto alla normalità. Inoltre la trattativa sugli incentivi non è stata gestita al meglio, bisognava fare il punto della situazione sul personale addetto ai lavori senza creare disagi come lavorare al di fuori dell’orario d’ufficio.”

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-rete-InchiesteInterviste

Il fiume dei cancri

“Il nostro virus c’è da sempre e non parlo del Covid-19, ma del cancro che esiste da ben dieci anni. Io ed altre compagne seguiamo piccoli pazienti oncologici, proprio in questi giorni abbiamo saputo di un bambino di due mesi. Sembra che i morti per danno ambientale siano diventati solo numeri”- proprio come i deceduti per Corona virus- “ Noi cittadini dobbiamo farci forza, abbiamo un ruolo importante, dobbiamo avvalerci dell’uso delle leggi che parlano di Eco reato, introdotte nel nostro codice penale nel 2015, contro il volere di Confindustria.”

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-rete-CronacaIntervistePaesi

Le fasi spagnole contro il virus

Se sei per strada noti due diverse reazioni al virus: “Si passa dal sentire bambini che piangono dicendo “Mamma, c’è il virus, ho paura di uscire” ai ragazzini, più lascivi che organizzano partite di calcio e, segnato un gol, non rinunciano a battersi il cinque tra loro”- dice Delfino- “ Barcellona è grandissima, accoglie tantissime etnie diverse, ma, come accade in ogni casa, ciascuno ha le proprie abitudini, modo di pensare quindi è difficile essere tutti d’accordo e agire allo stesso modo. C’è chi porta la mascherina e chi no, sono scelte personali.”

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La chiamata alle armi

“Sono stato chiamato per l’emergenza, così ho risposto subito e prontamente. Certo all’inizio di questa avventura avevo molta, all’università dovevamo svolgere parecchie ore di tirocinio, ma vivere in prima persona un’emergenza sanitaria mondiale è tutt’altra cosa. Varcata la soglia dell’ospedale avrei avuto delle responsabilità enormi”- dice Davide- “ Tornato a casa temevo di infettare la mia famiglia, è una sensazione terribile, ti senti sporco e perciò cerchi di ricostruire ogni singolo movimento e gesto fatto durante il turno. Ti chiedi cosa hai toccato pur prendendo tutte le precauzioni possibili, infatti indossiamo sempre mascherina e guanti.”

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Ci doveva scappare il morto

“Se parli con i barboni ti dicono che il problema non è “il mangiare”, ma dove dormire”- afferma Francesca- “Mohamed ha dormito in vari posti: prima nel giardino del vecchio Garibaldi, poi sotto i portici di viale Mario Rapisardi; per la festa di Sant’Agata si spostava ad Aci Trezza, aveva paura dei botti. La sua barba era lunghissima, era spesso ubriaco e schivo. Soltanto Giuseppe Messina, volontario di “Insieme”, è riuscito ad instaurare un rapporto con lui, qualche volta gli toglieva le ulcere ai piedi.”

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