lunedì, Aprile 29, 2024

Palermo

-rete-Cronaca

“Maniaci libero” o “Salviamo il soldato Saguto”?

“La procura ha letto in modo capovolto questa vicenda. Pino Maniaci ha resistito alla corruzione: andava per la sua strada e si è cercato di punirlo. C’è una manipolazione nel video in cui veniva ripreso. Tutta un’operazione per salvare il soldato Saguto. Perché la Saguto andava sempre in caserma e si informava di questa inchiesta?”. A chiederlo, nel corso di un’arringa di oltre due ore, è stato l’avvocato Antonio Ingroia che, insieme all’avvocato Bartolomeo Parrino, rappresenta la difesa di Pino Maniaci.

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-rete-Corso di giornalismoCronaca

“Stato ma dove minchia sei?”

“Spesso l’assenza di strumenti culturali porta a chiedere come favore ciò che è in realtà un diritto, nella migliore delle ipotesi viene richiesto consenso elettorale”- continua Mariangela- “ Noi siamo riusciti a cambiare le carte in tavola, molti sono stati contagiati dal nostro operato. Offriamo oggi strumenti burocratici per comprendere meglio la cittadinanza e la realtà abitativa. Mi sento fortunata a poter operare lì, entrare in contatto con il ragazzino di quartiere mi rende felice. Sono grata di poter abbassare la saracinesca ogni sera allo Zen di Palermo.”

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-rete-Cronaca

Caso Saguto: e venne il giorno del giudizio

Il caso è scoppiato cinque anni fa. Ci sono voluti tre anni di processo, sono stati ascoltati quasi un centinaio di testimoni in un centinaio di udienze e alla fine oggi dovrebbe arrivare la sentenza nei confronti di Silvana Saguto e di tutta la sua cricca che nel passato decennio, e anche prima è stata la signora assoluta dell’Ufficio misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, dando vita a quello che i giudici di Caltanissetta hanno definito “un sistema perverso e tentacolare” e che dall’emittente Telejato, sin dall’inizio avevamo definito “il cerchio magico”, definizione poi ripresa da tutti i giornali e i media che si sono occupati dell’argomento. 

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-rete-CronacaInterviste

Orlando: la mafia, i poveri, il virus e l’Europa

A causa del corona virus si è formato un nuovo strato sociale, i nuovi poveri, che si vanno a sommare a quelli già esistenti: “Dobbiamo avere cura di loro, bisogna evitare che la nuova povertà porti alla rabbia e alla violenza se no la mafia se ne approfitterà. Hanno tutto l’interesse per continuare i loro sporchi affari con industrie e aziende sia del Nord che del Sud. Non sapete quanti imprenditori sono in difficoltà perché sottoposti all’usura, sono costretti a svendere le loro aziende a soggetti che hanno grandi liquidità” – continua Orlando- “È la storia di Palermo: ricordo che nel 1985 stracciai i contratti che legavano l’amministrazione sana di Palermo alle imprese mafiose, migliaia di lavoratori sono scesi in piazza protestando contro di me: “Sindaco tu combatti la mafia, ma noi perdiamo il lavoro”. Questa separazione, tra mafia e cittadini, è iniziata trent’anni fa e non si fermerà di certo ora.”

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