domenica, Dicembre 1, 2024
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Orlando: la mafia, i poveri, il virus e l’Europa

Il sindaco di Palermo a sostegno dei più deboli.

“Quando si ha una malattia si chiama il medico, se il medico non arriva c’è il rischio che si faccia vivo lo stregone” dice Leoluca Orlando, sindaco di Palermo.

A causa del corona virus si è formato un nuovo strato sociale, i nuovi poveri, che si vanno a sommare a quelli già esistenti: “Dobbiamo avere cura di loro, bisogna evitare che la nuova povertà porti alla rabbia e alla violenza se no la mafia se ne approfitterà. Hanno tutto l’interesse per continuare i loro sporchi affari con industrie e aziende sia del Nord che del Sud. Non sapete quanti imprenditori sono in difficoltà perché sottoposti all’usura, sono costretti a svendere le loro aziende a soggetti che hanno grandi liquidità” – continua Orlando- “È la storia di Palermo: ricordo che nel 1985 stracciai i contratti che legavano l’amministrazione sana di Palermo alle imprese mafiose, migliaia di lavoratori sono scesi in piazza protestando contro di me: “Sindaco tu combatti la mafia, ma noi perdiamo il lavoro”. Questa separazione, tra mafia e cittadini, è iniziata trent’anni fa e non si fermerà di certo ora.”

“Di solito assistiamo seicento famiglie palermitane portando loro beni di prima necessità a domicilio, per il virus sono diventate mille, milleduecento, duemila e poi duemilacinquecento in poco tempo” – afferma Orlando- “Si tratta della distribuzione di buoni che vengono registrati con un lettore e tracciati con controllo telematico che si incrocia con la banca dati del Comune. Abbiamo esaminato 15000 domande, di cui molte scartate perché richieste da più membri della stessa famiglia.”

I nuovi poveri non sono soltanto gli imprenditori assorbiti dalla mafia, ma anche: “Chi gestisce B & B, oggi privi di ospiti; gli istruttori a causa degli impianti e delle palestre chiuse; chi lavora nel mondo del turismo. Palermo sembrava un’eccezione, ma ora anche Milano, Torino, Bologna hanno gli stessi problemi ai quali si aggiunge la piaga del lavoro in nero. È una vergogna che, ad esempio, i datori di lavoro della Palermo bene non mettano in regola la badante.”

E sul nuovo decreto che dichiara i porti italiani non sicuri, il sindaco di Palermo interviene: “Sono contrario alle decisioni del governo nazionale, infatti ho chiesto di rispettare la salute di tutti, la nave Alan Curdi adesso si trova al largo del porto di Trapani. È stato allestito un traghetto per far trascorrere ai migranti la quarantena in sicurezza. È una soluzione per superare i vergognosi decreti di Salvini, non si capisce perché ancora non siano stati modificati.”

   Sulla vera identità dell’Europa Orlando non ha dubbi: “L’Ue deve farsi carico di un problema che non è solo palermitano, ma che la coinvolge in prima persona. Alcuni paesi sono stati egoisti e nazionalisti, devono capire che non è un intervento salva stati, ma salva persone. L’Unione Europea deve prevenire le pandemie e deve sostenere le fasce più deboli. Se non fa questo non finisce la Sicilia, ma l’Europa tutta.”

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