sabato, Settembre 23, 2023

Comune di Catania

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La città senza asili nido

Nel resto d’Italia si parla di gratuità degli asili nido, di investimenti straordinari sulla prima infanzia, di diritto all’istruzione sin dai primi mesi di vita. A Catania invece gli asili nido pubblici quest’anno non aprono. Nemmeno uno. Bambini a casa, lavoratrici sul lastrico, licenziate da un giorno all’altro e famiglie nel panico per conciliare lavoro e figli.

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Il fallimento delle città povere

La Corte dei Conti dichiara il dissesto finanziario di Catania. L’inevitabile conseguenza dell’austerità. Sarebbe facile e comodo per chi negli ultimi anni a Catania ha contestato le Giunte di centrodestra e centrosinistra agitare la delibera di dissesto della Corte dei Conti come una bandiera alla ragione. Ma non sarebbe giusto. Chi difende i diritti delle cittadine e dei cittadini, chi chiede interventi per rafforzare i servizi sociali, chi reclama risorse per assicurare il diritto alla casa, alla scuola, alla felicità anche di chi è più vulnerabile e in difficoltà economica, non può tifare per la Corte dei Conti, per il rispetto dei vincoli di bilancio, per l’austerità economica. Perché a farne le spese non sono i potenti spendaccioni, i corrotti faccendieri ma la città intera e soprattutto chi sta peggio.

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Abusato l’ufficio? Abusata la città!

Un comunicato anonimo dell’ufficio stampa del Comune annuncia che l’accusa di abuso d’ufficio a Enzo Bianco in merito alla vicenda della comunicazione istituzionale dell’ente è stata archiviata. I lombardiani non possono curare la comunicazione istituzionale ma possono fare i vicesindaci, gli assessori e i sostegni di Bianco.

 

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Case, e tavoli zoppi

È possibile continuare ad affrontare l’emergenza soffermandosi soltanto sull’accoglienza di primo livello, cioè ricoveri che dovrebbero essere temporanei per le famiglie (massimo 15 giorni, per legge) e che invece diventano una specie di limbo senza tempo – e si spendono centinaia di mila euro? È possibile continuare a contravvenire alla legge? Oppure contare solo sugli immobili dei privati, con tutti gli edifici comunali che versano nell’abbandono a Catania? Quando si passerà a un’accoglienza di secondo livello, cioè alle case vere e proprie?

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Le panchine da diecimila euro

Sul mercato elettronico della pubblica amministrazione per una panchina ci vogliono circa quattrocento euro e per un cestino circa cento , totale del costo di fornitura mille euro più il posizionamento, l’amministrazione comunale di Catania ha deciso di spendere per due panchine e due cestini della spazzatura, più di diecimila euro.

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