sabato, Ottobre 5, 2024
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Antimafia: la nuova generazione

Parla la giovanissima “militante” di una delle tante associazioni antimafia di una delle tante città in cui i ragazzi si organizzano contro i boss.

I ragazzi di Addiopizzo aiutano i commercianti che decidono di ribellarsi al racket seguendo le loro storie dal momento della denuncia alla riacquisita libertà

Federica, Milano, vent’anni: un’agenda rossa stretta fra le dita. Cristina, Palermo, venticinque anni: la trovi seduta davanti ad un tribunale. Antonio, Catania, ventisei anni: una bomboletta spray fra le mani e dinnanzi un murale col viso di Falcone. Paola, Urbino, ventisette anni: in una scuola discute con alcuni ragazzi di consumo critico. Adriano, Bruxelles, ventinove anni: una relazione sulle mafie da supportare all’UE. Janet, Washington, trent’anni: ascolta con degli amici americani un commerciante pizzo-free. Luisa, Firenze, trentuno anni: ogni estate raccoglie olive in campi liberi. Salvatore, Napoli, ventisette anni: con l’emozione febbricitante sulla pelle, intervista un magistrato alla sua radio. Umberto, Frattamaggiore, ventitré anni: ad un banchetto informa alcuni passanti sulle ecomafie.

Cos’hanno in comune Federica, Cristina, Antonio, Paola, Adriano, Janet, Giuseppe, Salvatore, Luisa e Umberto? Esattamente lo stesso impegno. Li trovi sparpagliati in giro per il mondo, eppure mai divisi, perché uniti dai medesimi ideali. Queste persone non sono il soggetto romanzato di un articolo di giornale, ma esistono davvero, e sono i tanti ragazzi della nuova generazione antimafia.

C’è il movimento delle agende rosse, attivo in tutta Italia, che vuol di tener viva l’attenzione sulle stragi del ’92 e ’93, pretendendo che lo Stato italiano non smetta di cercare la verità e faccia chiarezza su una delle pagine più tristi della nostra storia. Parallelamente, a Palermo, si riuniscono i ragazzi di “Cittadinanza per la magistratura” nato con l’intento di non isolare i magistrati che si occupano di lotta alla criminalità organizzata.

A Napoli ci sono i ragazzi della trasmissione “Wrong” e quelli del movimento “Sottoterra”. “Wrong”, trasmissione Web Radio, diffonde la cultura della legalità ponendo particolare attenzione alle denunce delle attività camorristiche legate ai traffici dell’ecomafia. Mentre i ragazzi del movimento “Sottoterra”, attraverso gli incontri nelle scuole e i banchetti informativi nelle strade, cercano di sensibilizzare i campani alle tematiche di tutela dell’ambiente cercando di far informazione antimafia.

Nel 2004 a Palermo prende avvio il “Comitato Addiopizzo” che due anni più tardi nasce anche nella provincia etnea dando vita all’associazione “Addiopizzo Catania”. L’esperienza catanese prende avvio dalla sensibilità di alcuni ragazzi stanchi di vivere in una città assopita, una città che crede che il problema della mafia non le riguardi, e che troppo facilmente ne ignora l’esistenza in favore del quieto vivere.

Il logo di AddioPizzo Catania
Il logo di AddioPizzo Catania

Mossi da questi sentimenti, i ragazzi di Addiopizzo aiutano i commercianti che decidono di ribellarsi al racket seguendo le loro storie dal momento della denuncia alla riacquisita libertà, inserendoli nel circuito virtuoso della lista pizzo-free. Grazie a questa lista i cittadini possono sapere quali sono le attività commerciali che decidono di non pagare il pizzo, e preferirle, così, nei loro acquisti.

Gli addiopizzini, inoltre, lavorano alla creazione di un cambiamento culturale attraverso gli incontri di commercianti, magistrati e forze dell’ordine con i giovani nelle scuole, nelle università, e nelle più diverse realtà sociali di tutto il mondo.
Sparsi per tutta Italia, i ragazzi di “Libera”, rete di associazioni , si occupano principalmente della gestione dei beni confiscati, mettendo in commercio generi alimentari provenienti dai terreni espropriati dove ogni estate migliaia di volontari si riuniscono nei campi di lavoro e studio “e!stateliberi”.

Dietro queste associazioni e movimenti vi sono centinaia di giovani con i medesimi obiettivi. Nell’incontrarli ti senti subito “a casa”, perché, diversi eppure uguali, divisi eppure vicini, hanno tutti lo stesso entusiasmo e son pronti a difendere quello in cui credono. E la speranza di un Italia diversa, di un paese diverso, sulle loro gambe, è già realtà.

http://www.addiopizzocatania.org
http://www.addiopizzo.org

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