sabato, Aprile 27, 2024
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Una terra per le mafie

Non ancora al livello di Liguria o Lombardia, ma i numeri sono già preoccupanti e la politica dovrebbe intervenire

“O la smette o gli sparo in bocca”. E’ quanto dice Guido Torello (imprenditore) a Nicola Femia (boss della ‘ndrangheta), arrestati entrambi in un’operazione di qualche settimana fa che ha portato a 29 ordinanze di custodia cautelare e che ha smantellato l’organizzazione, che con base a Ravenna, gestiva in tutta Italia e all’estero, i settori del gioco on line e delle videoslot manomesse.

Chi avrebbe dovuto smetterla è Giovanni Tizian, giornalista della Gazzetta di Modena, sotto scorta da un anno per le sue denunce. Tutto ciò avviene nella civile Emilia-Romagna, quella che, Pippo Fava, più di trent’anni fa, definiva la più grande lavanderia d’Italia, oggi è ben altra cosa. Il Pg di Bologna Emilio Ledonne, ha lanciato l’allarme sulla colonizzazione della regione da parte delle mafie e con almeno 11 organizzazioni presenti sul territorio (tra cui 7 straniere) è difficile contraddirlo.

Pisanu rincara: “Sappiamo che la criminalità organizzata ha già acquistato delle case di cura”. Nel nord Italia la mafia si presenta con il volto rassicurante di manager e colletti bianchi e  certamente la ‘ndrangheta è l’attore economico più attivo.

Il fatturato delle organizzazioni mafiose in Emilia Romagna è pari a 20 miliardi di euro, quasi il 10 % rispetto a quello di tutta Italia. I beni confiscati ad oggi sono 110, con buona parte a Bologna e in provincia, e almeno l’8,6 % tra commercianti e imprenditori è coinvolta in attività di prestiti a strozzo.

Nell’ultimo rapporto della DIA si legge che ci sono stati nove attentati negli ultimi sei mesi del 2011 (160 intutta Italia), più che in Sicilia (7) e quasi al pari della Calabria (10).

Il 30% delle imprese di autotrasporti (2.599 su 9.083) non risultano proprietarie di nessun veicolo, mentre circa 900 imprese risultano “non titolate a poter svolgere questa attività”. Un settore, quello del trasporto merci, spartito soprattutto tra ‘ndranghetisti e casalesi mentre il movimento terra è tutto nelle mani delle ’ndrine.

Una regione, l’Emilia-Romagna, prima in Italia per i lavoratori “in nero” e seconda sul fronte dei lavoratori irregolari: sono rispettivamente 7.849 e 16.586.

E la ricostruzione? I contributi ministeriali stanziati sono 8,4 miliardi, le istituzioni hanno adottato il protocollo di intesa per dire no al massimo ribasso negli appalti ma le mafie sono già arrivate.

Certo. Ancora nessun Comune sciolto (nonostante il caso di Serramazzoni che ha rischiato)

 per “infiltrazioni mafiose” ma questo non fa della civile Emilia-Romagna un territorio felice.

Una terra non di mafie ma per le mafie. Un territorio, freddo, che oggi si è riscaldato.

Non siamo “ancora” ai livelli di Liguria e Lombardia ma i numeri sono preoccupanti, sempre che la “politica” abbia voglia di ascoltare.

PREMIO PER IL GIORNALISMO D’INCHIESTA

“GRUPPO DELLO ZUCCHERIFICIO”

Il “Gruppo Dello Zuccherificio”, in collaborazione con LiberaInformazione, Altreconomia e Articolo 21, indice la IIa edizione del Premio per il Giornalismo D’Inchiesta “Gruppo dello Zuccherificio”dedicato alle inchieste realizzate sul territorio nazionale nell’anno 2012, inedite o diffuse tramite carta stampata, internet e nuovi media.

Il Premio, realizzato grazie al contributo di Comune di Ravenna e ANPI Ravenna.

prevede le seguenti categorie:

– Premio Giovani: riservato alle inchieste realizzate da giovani di età inferiore ai 30 anni, su tutto il territorio nazionale.

– Premio Nazionale: riservato alle inchieste riguardanti l’intero territorio nazionale realizzate da autori che abbiano superato il trentesimo anno d’età.

Possono concorrere al premio giornalisti, singoli o associazioni con articoli ed inchieste pubblicate su quotidiani, periodici e agenzie di stampa, nonché con servizi pubblicati da testate giornalistiche online dal 01.01.2012 al 15.04.2013.

Il montepremi di 3000 € verrà diviso tra i primi due classificati di ogni sezione, che saranno premiati al 5° Meeting dell’Informazione Libera a Ravenna (maggio-giugno 2013).

La giuria è composta da Loris Mazzetti, Giorgio Santelli, Carla Baroncelli, Norma Ferrara, Gaetano Alessi, Pietro Raitano.

Domanda di Partecipazione e Regolamento completo su

Info: www.gruppodellozuccherificio.org

premiogruppodellozuccherificio@gmail.com

3295356864/ 3409149014

 

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