domenica, Novembre 10, 2024
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Il Forum nazionale antimafia del 9, 10 e 11 maggio

CRONACA DI TRE GIORNATE DIMENTICATE DALLA STAMPA

Come al solito la stampa, sia locale che nazionale, di tutto si occupa tranne che di quello che succede nel mondo dell’antimafia e soprattutto di quel che succede a Cinisi nei giorni in cui si ricorda la figura di Peppino Impastato attraverso le sue lotte, ma anche attraverso un’attenta riflessione su quanto succede, sia in Italia che in altre parti del pianeta, nel tempo della crisi.

Per quel che riguarda le iniziative del 9 maggio, si è parlato della sfilata dei sindaci, una decina, ma non della lapide lignea che i compagni di Peppino sono andati a piantare sul muro del casolare e del lavoro di pulizia dello stesso, che, quantomeno, ha reso visitabile il posto, ancor oggi affidato a un vaccaro che vi porta a pascolare i suoi animali. Doveva intervenire il presidente della Regione Crocetta, che ancora una volta ha dato forfaitt. Da lui si sperava in un impegno per  l’acquisizione del casolare e per l’apposizione di un vincolo quale bene culturale.. In tal senso, per iniziativa di Radio Cento Passi, sono state raccolte online 30mile firme che al più presto saranno inviate agli organi competenti.

Anche la casa di Badalamenti, attualmente suddivisa in tre parti, una del Comune di Cinisi, una dell’Associazione Impastato, una di Casamemoria, versa in uno stato di degrado e avrebbe bisogno di una ristrutturazione, ma al momento le richieste di finanziamento per il recupero del bene confiscato, sono tutte bloccate. Comunque le varie realtà che compongono il Forum Sociale Antimafia anche quest’anno ne hanno fatto il centro propulsore e organizzativo delle varie iniziative. Al piano superiore è stato installato un media-center, visitatissimo, che trasmetteva in diretta tutte le iniziative con commenti, interviste, testimonianze, musica

Nessun accenno, su nessun giornale, al forum tenutosi a Casa 9 maggio sul tema: ”Conflitti di classe: processi di ricomposizione da Nord a Sud”. Affollatissimo, con la partecipazione di numerose realtà, dagli extracomunitari di Rosarno, agli operai dell’Ilva di Taranto, a quelli della Fiat e di numerosi call center.

Nessun accenno neanche alle  mostre esposte nella casa che fu del boss Badalamenti: una di foto e documenti inerenti al Solarium di Terrasini, una sorta di stabilimento balneare che rappresenta un vero scempio paesaggistico, oltre che una sorta di furto di un bellissimo angolo di costa, sinora proprietà di tutti e che finirà col diventare proprietà di pochi speculatori. Molto belle anche le immagini sulle lotte territoriali, dagli operai Fiat di Termini Imerese, alle lotte NoMuos di Niscemi. Sono intervenute alcune madri NoMuos, una delle quali ha cantato il dramma degli abitanti di quella zona con un pezzo eseguito nel tipico stile dei cantastorie siciliani. Una terza mostra comprendeva una ventina di fotografie scattate da Paolo Chirco la mattina del 9 maggio; una quarta i quadri del pittore antimafia Gaetano Porcasi, di cui diversi dedicati a Peppino.

Il 10 maggio si è parlato di solidarietà di classe, e delle varie prospettive che si riscontrano attualmente non solo in Italia ma anche in Argentina e in altre parti del mondo. Il giorno dopo, l’11, ci si è occupati del tema: “Di chi è il territorio, percorsi autogestiti di riappropriazione”, con particolare riguardo alle lotte dei No-Tav, dei No-Muos a Niscemi e contro il Solarium  di Terrasini. Nel pomeriggio ha avuto luogo l’ultimo forum sul tema “Antimafie a confronto”: sono state prese in esame le varie attività antimafia, da quelle istituzionali a quelle sociali, per chiedersi quale efficacia e risultati possono avere alcune forme di antimafia troppo legate alla ritualità o ai finanziamenti dello stato.

salvatore.ognibene

Nato a Livorno e cresciuto a Menfi, in Sicilia. Ho studiato Giurisprudenza a Bologna e scritto "L'eucaristia mafiosa - La voce dei preti" (ed. Navarra Editore).

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