sabato, Aprile 27, 2024
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Un eroe del nostro tempo

Questo pensiero di raffinata e sensibile ispirazione è la summa del modo in cui Sansonetti ha scelto di fare informazione in Calabria da un anno e mezzo. Come parlare di Marcuse a Cinisi. Con Tano Badalamenti che ride compiaciuto e Peppino che si incazza e occupa la radio. La disobbedienza come virtù di don Milani è stata travisata da Sansonetti in scelte giornalistiche molto pericolose considerato il contesto in cui quelle scelte si muovono: lotta senza se e senza ma al “giustizialismo delle procure e dei giornali”, al regime carcerario del 41bis, all’uso dei collaboratori di giustizia; silenzio stampa sulle dichiarazioni dei pentiti sul conto del governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti; ospitalità in prima pagina al figlio di un mafioso e alle sue “remore” sul comportamento di don Pino De Masi, referente di Libera nella Piana di Gioia Tauro, colpevole di aver negato la Chiesa al funerale del padre; attacchi reiterati al magistrato Giuseppe Pignatone, protagonista di una stagione di rara efficienza della magistratura calabrese; messa all’indice di giornali e giornalisti che hanno scelto una linea diversa dalla sua.

Non ci sorprende che il risultato di questa parabola sia quanto emerso dalle dichiarazioni dell’8 settembre 2011 di Giuseppina Pesce: una lettera con false accuse ai magistrati costruita apposta dall’avvocato della ‘ndrina per finire su un giornale, «l’unico che è stato disposto ad ascoltarci».

Roberto Rossi

 

“Calabria Ora”

“Calabria Ora” è un quotidiano regionale fondato nel 2006. Gli editori sono Fausto Aquino e Pietro Citrigno. Quest’ultimo ha forti interessi nella Sanità ed è stato recentemente condannato in via definitiva per usura a quattro anni e otto mesi di carcere. Il giornale è stato diretto da Paride Leporace fino al 2007 e da Paolo Pollichieni fino al 20 luglio del 2010, giorno in cui rassegna le dimissioni denunciando in un editoriale ingerenze della proprietà sulla linea del quotidiano che da alcuni mesi è impegnato nel documentare presunti rapporti tra il governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti e alcuni imprenditori legati al clan De Stefano e alla famiglia Alvaro, operanti rispettivamente a Reggio Calabria e nella fascia orientale dell’Aspromonte. 

Lo seguirono nei giorni immediatamente successivi, il caporedattore centrale, due vicecaporedattori della redazione centrale, due capiservizio, il responsabile delle pagine politiche, il cronista di giudiziaria di Catanzaro, il responsabile della redazione di Gioia Tauro. Assume la direzione Piero Sansonetti. La giovanissima cronista Angela Corica, corrispondente dalla Piana di Gioia Tauro, nota per le cinque pallottole sparate contro la sua auto nel 2008 si dimette a fine ottobre. Un paio di settimane prima è licenziato Lucio Musolino, autore delle inchieste su Scopelliti. La cronaca politica e quella giudiziaria, d’altra parte, sono già mutate radicalmente. 

Tra il 19 e il 29 novembre del 2010, in un contesto di forte riduzione della spesa sanitaria della Regione, alle cliniche riconducibili all’editore di “Calabria Ora” vengono concessi nove nuovi accreditamenti, finanziati dalla Regione, per i reparti di riabilitazione psichiatrica.

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