martedì, Aprile 23, 2024
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PREFAZIONE

Lo stemma della Sicilia in realtà non è mai stato la trinacria ma la valigia di cartone, simbolo di una delle regioni a più alto tasso d’emigrazione del pianeta. Tecnicamente, negli ultimi tempi, è stato sostituita dall’elegante trolley da Ryanair, ma il significato è lo stesso: i giovani, soffocati, fuggono dalla Sicilia. Un tempo mani callose, coppola e zappone, adesso jeans e smartphone, ma il significato è lo stesso; il fatto che prima partivano contadini e minatori e ora giovani studenti non cambia niente: c’è qualcosa che non funziona nella gestione dell’Isola, non di questo o di quel governo, ma proprio nella cultura storica di una classe dirigente a volte semplicemente parassitaria, a volte decisamente mafiosa e dunque anti-siciliana.

Parliamo, qui, di studenti, studenti che vanno a Roma (ma potrebbe essere Torino o Milano o Londra o Liegi) e che vivono là e là frequentano la Sapienza o un’altra università “del continente”. Come vivono, come studiano, come viaggiano, come pensano? Abbiamo lavorato su questo, e in queste poche pagine c’è una fotografia a grandi linee ma abbastanza precisa di una generazione, che non è siciliana solo nel senso di Catania o Palermo ma nel senso molto più ampio, e non solo italiano, della parola “sud”.

I “Siciliani” della nostra testata – l’abbiamo detto più volte, ma ribadirlo non fa male – non sono un’indicazione geografica e men che mai, come si dice oggi, “identitaria” ma semplicemente il segno di una storia, prevalentemente giovanile, che nella nostra isola ha visto un luogo simbolico ma non esclusivo; come la Marsigliese – passateci il paragone – che non appartiene alla singola città in cui pure è nata, ma a una nazione intera, con tutta la sua lunga storia e la sua cultura.

Così è per noi. Non è affatto strano che i Siciliani si radichino a Roma, dove la nostra storia (come nel periodo di Avvenimenti o della Pantera) ha avuto momenti alti. Questa piccola inchiesta è anche un appello rivolto ai nostri amici romani o romanizzati di uscire da casa loro, di dare ancora una mano, dovunque si trovino, ai Siciliani.

 

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Perché questa inchiesta

 

L’esame di maturità di uno studente all’ultimo anno delle scuole superiori comincia con la scelta dell’università in cui andare a studiare. Qual è l’ateneo che presenta la migliore offerta didattica per il corso di laurea che intendo frequentare? Quale ateneo mi offre le maggiori possibilità di entrare competitivamente nel mondo del lavoro?

Queste due domande sono essenziali per poter fare la scelta giusta. Ma sono anche i due motivi che allontanano gli studenti dalle università siciliane, in un esodo di fuorisede che è tornato a crescere.

Noi dei Siciliani giovani ci siamo occupati di queste dinamiche e lo abbiamo fatto guardandole dall’interno attraverso un docente e una studentessa universitaria. Costi, difficoltà, opportunità: in questa inchiesta c’è tutto quello che uno studente siciliano può aspettarsi dentro e fuori dalla Sicilia.

Carmine Mancone

 

Sicilia-Romamancone

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