sabato, Dicembre 6, 2025

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Cile – Il Mandela dei Mapuche

Chi parla è il machi Celestino Cordova Tránsito, un giovane uomo di trentunanni alto circa un metro e ottanta, robusto, con mani grandi e capelli lunghi e scuri raccolti in una coda. È una delle guide spirituali del popolo Mapuche, famoso perché è rinchiuso da cinque anni nel carcere di Temuco. Il 23 aprile ha interrotto uno sciopero della fame durato centouno giorni: la sua richiesta sono quarantotto ore di libertà, il tempo giusto per ripetere il suo rito nel luogo sacro chiamato rewe.

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Chi dice, chi pensa e chi fa

C’è chi pensa la “la mafia è un’invenzione”

C’è chi pensa “la mafia esiste eccome!”.

C’è chi poi dice “ma è troppo forte non si può fermare!”.

C’è chi dice: “Certo, Falcone e gli altri sono stati degli eroi”

Ma aggiunge, dentro di sè: “Ma forse sono stati un po’ fessi”

E infine c’è chi pensa che la mafia va combattuta, sulle strade, nei quartieri, nelle istituzioni..

Uomini e donne, che non sono eroi.

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La favola di Alice, Presidente per i bambini di San Cristoforo

“Prima di un Sindaco, ci vuole una Presidente”. Questa la convinzione di un centinaio di persone che si sono incontrate per lanciare una sfida inedita, un esperimento unico in Italia: la creazione di un movimento che si presenta alle elezioni in un solo quartiere. Partecipa, movimento per la prima municipalità.  Fuori dalle logiche litigiose della sinistra, estraneo alla lotta per uno scranno nel consiglio comunale, autonomo rispetto alle candidature a Sindaco della città. Si parte dal basso per davvero, senza scorciatoie, senza opportunismi. Alice Valenti è la candidata Presidente.

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Lo sgombero dei rom di Scampia

Il coro dei difensori filo-istituzionali e degli opinionisti dell’ultima ora si domanda stizzito: ma cosa vogliono questi rom, hanno pure avuto i soldi? E aggiungono diffamando con assoluta certezza: le associazioni parlano perché ci speculano e guadagnano su di loro. Qualcuno è più benevolo e si limita a condannare un atteggiamento che si presume assistenziale. La solidarietà, il processo di comunità, il lavoro di prossimità, le lotte collettive per la difesa dei diritti non fanno evidentemente parte dell’orizzonte mentale dei più.

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L’occupazione militare delle scuole

“Tra le tante iniziative che la Regione Veneto condivide con l’Esercito italiano ci sono quest’anno le celebrazioni nelle scuole per il centenario della conclusione della prima guerra mondiale”, ha dichiarato Donazzan. “Con il Comando Forze Operative Nord abbiamo condiviso la comune intenzione di coinvolgere sempre più le scuole promuovendo la presenza di rappresentanti dell’Esercito in occasioni e incontri formativi […]”.

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Trabajar apatronado

“Facevo il cuoco con tanto di diploma, capito? Prendevo il minimo sindacale: duecentosettanta mila pesos e a diciotto anni avevo già una figlia. ‘Cambio’, mi dico, e trovo posto in un’azienda che serve Arauco, quella che pianta alberi e fa legna. All’inizio andavo a lavoro in autostop. Ora sono sei anni che riparo macchine industriali per seicentoventiquattro mila pesos, dodici ore al giorno… Se è pericoloso? Certo! Posso bruciarmi, cavarmi un occhio, tagliarmi un dito: ma che posso fare?”.

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