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L’occupazione militare delle scuole

4 maggio 2018, giornata pro-forze armate nelle scuole del Veneto

Si intensifica la campagna di “occupazione militare” delle scuole italiane. Il prossimo 4 maggio, 157° anniversario della nascita dell’Esercito italiano, in tutti gli istituti scolastici della regione Veneto si terrà una “giornata di riflessione e sensibilizzazione sul ruolo delle forze armate nel nostro Paese”. Lo ha annunciato l’assessora regionale alla scuola e alla formazione Elena Donazzan, a conclusione di un incontro a Padova con il generale Paolo Serra, a capo del Comando Forze Operative Nord (COMFOPNORD) dell’Esercito.

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Manifestazione di studenti a Catania, 2017. Foto Mario Libertini

“Tra le tante iniziative che la Regione Veneto condivide con l’Esercito italiano ci sono quest’anno le celebrazioni nelle scuole per il centenario della conclusione della prima guerra mondiale”, ha dichiarato Donazzan. “Con il Comando Forze Operative Nord abbiamo condiviso la comune intenzione di coinvolgere sempre più le scuole promuovendo la presenza di rappresentanti dell’Esercito in occasioni e incontri formativi, come testimoni di una funzione pubblica indispensabile per la sicurezza e la protezione dei cittadini”. In conclusione, l’assessora alla scuola in divisa – con un passato nel Fronte della Gioventù e nel Msi-Dn e l’orgoglio di appartenere ad una “famiglia di tradizione e vita professionale militare” – ha dichiarato che s’impegnerà nei prossimi mesi per “promuovere in tutte le istituzioni educative la conoscenza del Comando interforze del Nord Italia, una realtà complessa, innovativa e di grande eccellenza nel panorama delle forze armate italiane ed estere”.

Costituito il 1° ottobre 2013 nella Caserma “Piave” di Padova, il Comando Forze di Difesa Interregionale Nord svolge le funzioni di controllo delle operazioni militari terrestri su tutto il territorio dell’Italia centro-settentrionale, impiegando i relativi reparti anche in concorso alle forze di polizia (vedi Operazione “Strade Sicure”) nel pattugliamento delle città, nella vigilanza esterna ai centri di accoglienza per migranti o a siti “particolarmente sensibili tra i quali spicca, per l’importanza strategico-nazionale che esso riveste, il cantiere della TAV in Val Susa”.

Paradossalmente la giornata di “riflessione e sensibilizzazione” pro-forze armate sarà arbitrariamente imposta a tutti gli studenti veneti il prossimo 4 maggio proprio in una delle regioni più investite dai processi di militarizzazione del territorio. In Veneto sorgono infatti due dei maggiori complessi da guerra dell’esercito USA in Italia, la base di Camp Ederle e l’ex aeroscalo Dal Molin di Vicenza; sempre a Vicenza, presso la Caserma Chinotto sono stati insediati il Centro di formazione Coespu, cogestito dall’Arma dei Carabinieri e da US Army Africa; il Comando di Eurogendfor, la forza di Gendarmeria “europea” e il NATO Stability Policing Center of Exellence di recente costituzione. Altra base statunitense è quella di Longare (Vicenza), a cui si aggiunge un’altra struttura di “formazione” creata in ambito NATO, il Multinational CIMIC Group di Motta di Livenza (Treviso).

Le forze aeree italiane, statunitensi e NATO possono contare operativamente sugli scali aeroportuali di Villafranca-Verona e Treviso, mentre periodicamente si svolgono esercitazioni militari presso gli scali di Asiago e Belluno. Buona parte delle alpi del bellunese sono utilizzate come poligoni per le attività addestrative delle forze armate italiane e dei reparti USA di stanza a Vicenza e ad Aviano, mentre la città di Venezia è sede di importanti comandi operativi delle forze navali italiane e di uno dei reparti d’élite della Marina, il Reggimento Lagunari “Serenissima”, fanti-marines in salsa tricolore.

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