giovedì, Aprile 25, 2024
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E alla fine ha vinto Biancanelli

Al centrodestra la maggioranza del Consiglio Comunale di Catania

Il 9 e 10 Giugno i catanesi hanno eletto i 45 componenti del nuovo Consiglio Comunale stagione 2013/18 salvo imprevisti: di questi, 27 sono stati candidati in liste collegate al neorieletto sindaco/senatore Bianco, gli altri 18 in appoggio all’ex sindaco, avvocato Stancanelli; le tre liste che si proponevano come alternativa a Bianco e Stancanelli non hanno superato la soglia di sbarramento del 5%. Dopo 13 anni di centrodestra in molti hanno gridato alla svolta. Svolta? Vediamo la composizione della nuova assemblea cittadina.

Partiamo, per cavalleria, dall’opposizione (anche se ancora non è chiaro se il senatore Firrarello e i suoi consiglieri entreranno o meno in maggioranza):

il PdL sforna 7 consiglieri tra cui il mago dell’affissione selvaggia Pellegrino e il consigliere uscente Manlio Messina, rientrato a Palazzo degli Elefanti per il rotto della cuffia, manco fosse Indiana Jones;

la neonata lista “Grande Catania”, isola ecologica di Raffaele Lombardo, contribuisce con 6 consiglieri, fra cui spicca Giuseppe Castiglione, figlio del più noto Santo, ex presidente dell’Autorità Portuale ed ex Assessore al Mare;

gli ultimi 5 consiglieri di opposizione saranno forniti da “Tutti per Catania” che ci regalerà fra gli altri Alessandro Messina, il bellissimo, quello che ha cercato di usare per la propria campagna elettorale il proprio CAF e i bambini della scuola elementare accanto, sperando invano di passare inosservato.

Se l’opposizione suscita qualche momento di ilarità, per comprendere la composizione della maggioranza in consiglio occorre uno studio più serio: cerchiamo di capire.

Chi ha portato in Consiglio Comunale quella “X” scritta con cura sulla scheda sopra il nome di Enzo Bianco o su una delle liste a lui collegate? In che stagione ci ha portato la nostalgia della primavera?

Il principe delle preferenze, il tribuno del popolo catanese più votato, è l’attuale presidente della commissione urbanistica, mago delle varianti, Alessandro Porto, attuale consigliere comunale del MpA e accanito sostenitore della giunta Stancanelli, ma da luglio consigliere di “Patto per Catania” e accanito sostenitore (sicuro?) di Enzo Bianco.

Al secondo posto troviamo la donna il cui sorriso sporgeva da milioni di manifesti su tutti (ma proprio tutti) gli spazi leciti e non, Erika Marco, già consigliera comunale MpA ma recentemente passata alla causa della rivoluzione col “Megafono” di Rosario Crocetta, altra isola ecologica in una città misteriosamente afflitta dal problema dei rifiuti.

Terzo classificato di questa speciale classifica è Daniele Bottino, altro uomo armato di CAF, già vicesegretario comunale dell’UDC, amico intimo di Marco Forzese (già assessore ai servizi sociali di Scapagnini), anch’egli prestato alla lista del “Megafono”.

Presentato il podio, preferiamo attribuire il quarto piazzamento ex aequo a tutti gli altri classificati, come riconoscimento della loro simpatia e della loro faccia tosta:

Agatino Lanzafame, già consigliere alla IV municipalità in quota MpA e sostenitore di Stancanelli, entra in consiglio comunale per lista “Patto per Catania”;

Rosario Gelsomino, consigliere comunale uscente del MpA, rientra col “Megafono”;

Ersilia Saverino, nominata da Raffaele Lombardo (già dimissionario) nel cda di CineSicilia, è stata candidata contro Crocetta alle regionali dell’anno scorso nella lista del MpA-PdS ma è stata appena eletta in consiglio comunale proprio con il “Megafono” del suo avversario Crocetta;

Francesco Salvatore Trichini è stato prima consigliere alla IX municipalità e poi consigliere comunale, con un passaggio PdL-MpA, e oggi anche grazie al suo CAF è consigliere comunale del “Megafono”;

Beatrice Viscuso ha in comune col Trichini il passaggio dalla IX municipalità e quello dal PdL, ma oggi è consigliera per la lista “Articolo 4” nata dalla diabolica unione di Lino Leanza e Valeria Sudano, sempre per Bianco sindaco;

Sebastiano “Seby” Arcidiacono, ex assessore al Personale della Giunta Stancanelli in quota MpA, è stato eletto consigliere sempre con “Articolo 4”;

Giuseppe Musumeci, ex consigliere di municipalità del PdL, ora eletto consigliere comunale con “Articolo 4”, il 9 maggio ha elegantemente dato questa indicazione su facebook: “comunicazione importante: è possibile ritirare il facsimile al CAF fenapi barriera in via del bosco 391 catania”;

Ludovico Balsamo nel 2008 è stato eletto consigliere per il MpA a sostegno di Stancanelli, quest’anno con Enzo Bianco e “Articolo 4”;

Agatino Lombardo detto Nuccio proviene dal partito del suo più celebre omonimo ma per l’occasione ha preferito aderire a “Primavera per Catania” contribuendo alla vittoria di Enzo Bianco anche con la propria presenza fisica durante le operazioni di voto davanti alla scuola S. Giovanni Bosco;

Michele Failla nel 2008 ha fallito l’ingresso a Palazzo degli Elefanti col MpA e Stancanelli, ma nel frattempo ha scoperto che il suo colore fortunato è il Bianco;

Francesco Petrina, famosissimo per le sue campagne elettorali all’insegna del divertimento, dei pranzi offerti e delle “aree riservate all’ascolto dei problemi più urgenti”, dopo aver tentato l’ingresso in consiglio con il PdL è stato eletto a fianco di Enzo Bianco con la lista “Primavera per Catania” installando simbolicamente il proprio comitato elettorale in una ex ludoteca comunale in via Plebiscito di fronte all’Ospedale (ancora per poco) Vittorio Emanuele;

Salvatore Spadaro, consigliere alla IX municipalità col PdL, sostenitore del berlusconiano Dario Daidone alle regionali del 2012, ha stupito tutti trovando una poltrona in piazza Duomo con “Primavera per Catania” ed Enzo Bianco sindaco.

Con 15 consiglieri su 27 il centrodestra si aggiudica quindi la maggioranza anche nella coalizione di Enzo Bianco: solo i rimanenti 12 consiglieri, a quanto risulta, non hanno appoggiato Stancanelli alle scorse elezioni e durante il suo mandato.

Tirando le somme, i 45 consiglieri provengono:

33 (almeno) dal centrodestra;

2 da “Scelta Giovane” dell’autonomista Daniele Capuana;

8 dal PD;

2 non si sa da dove vengano, non si sa dove andranno.

Niente è cambiato dal 2008, identici sono rimasti gli equilibri del consiglio comunale. La svolta millantata non c’è stata, il cambiamento evocato è stato un imbroglio. La Primavera tanto bramata finirà, come ogni anno, il 21 giugno, prima dell’insediamento del nuovo Consiglio Comunale. L’estate torrida arriverà presto e brucerà sciare, terreni incolti e anche l’illusione che Bianco possa rappresentare il cambiamento. Gioiranno i vari Virlinzi, Ciancio, Lombardo, Leanza, Firrarello, Letta e Napolitano che hanno fatto in modo che tutto cambiasse perché tutto restasse com’è.

Come oppositori del Gattopardo siamo rimasti fuori dal Consiglio Comunale, insieme a tanta gente onesta, poco incline al cambio di casacca. Continueremo a presidiare le sedute del Consiglio come abbiamo fatto, vittoriosamente, per impedire la privatizzazione di Sidra. Dalle strade ricominceremo la nostra opposizione e porteremo le nostre proposte. Nessun voto è andato perduto, le nostre voci saranno più forti e Catania cambierà. Davvero.

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