venerdì, Dicembre 13, 2024
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Coronavirus, la Regione Sicilia ha gonfiato i numeri del contagio

 I malati di Covid19 erano cinque volte di meno di quelli dichiarati

Queste due immagini, prodotte e diffuse dalla Regione Sicilia a distanza di cinque giorni l’una dall’altra, non sono frutto di un miracolo ma di un gigantesco errore. Chi di dovere non ha saputo contare i malati di coronavirus e per l’intera durata della pandemia sono stati forniti dati sbagliati, numeri fasulli, enormemente maggiori di quelli reali.

Poi hanno controllato. Mercoledì 17 giugno in Sicilia la Regione comunicava che c’erano 805 positivi al Coronavirus. Appena cinque giorni dopo, il 22 giugno, sono diventati 151, 654 in meno. Solo nella provincia di Catania si è passati dai 397 malati del mercoledì, agli appena 17 del lunedì seguente, 380 in meno.

I responsabili hanno provato a guardare il bicchiere mezzo pieno: “la Sicilia è quasi arrivata ad essere Covid free” hanno comunicato gli uffici comunicazione della Regione. Pure l’assessore alla sanità, Ruggero Razza, braccio destro del Presidente Nello Musumeci, ha più o meno giustificato così l’errore: “niente polemiche, siate contenti, non lamentatevi sempre”.

Ma la verità è che per lunghissimi mesi ci hanno imbrogliato, giocando con le paure e le ansie della gente. Se lo hanno fatto con dolo, sarebbero dei criminali da assicurare subito alla giustizia. Se l’hanno fatto per incompetenza, sarebbe ancora peggio: avremmo consegnato il governo del nostro territorio e delle nostre vite a degli incapaci.

Ciò che fa più rabbia è che per mesi alcuni bravi giornalisti hanno lanciato l’allarme sui numeri che non coincidevano, per mesi alcune ASP hanno comunicato numeri molto più rassicuranti di quelli che apparivano nei grafici della Regione. Ma tutto è stato ignorato, se non messo a tacere. Una pletora di medici, dirigenti sanitari, alti funzionari della Regione per mesi ha scelto la via dell’opportunismo e dell’omertà pur di non contraddire chi insisteva a fornire dati fasulli.

Mentre in Lombardia pur di far ripartire le attività e infondere fiducia i numeri dei contagi venivano sottostimati, in Sicilia i numeri venivano paradossalmente gonfiati, con conseguente incalcolabile danno sociale.

Ancora nessuno ha chiesto scusa ai siciliani.

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