martedì, Aprile 16, 2024
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Aspettando al porto i sopravvissuti…

Sì, è da stamani che giornalisti di tutto il mondo, uomini e donne dei movimenti sociali e antirazzisti, polizia, magistrati e perfino il governatore della Sicilia Rosario Crocetta attendono sul molo del porto di Catania l’arrivo della nave che porterà i superstiti del naufragio avvenuto l’altra notte in quel canale di Sicilia, ormai una immensa bara dove giacciono uomini donne e bambini che oltre la vita hanno perso ogni diritto alla dignità, ogni diritto di vivere in pace.

Fuggono da guerre e fame, e pur di vivere cercano di recarsi in terra straniera senza pensare che a volte la terra che li dovrebbe accogliere li rifiuta e li considera solo merce da sfruttare.

Qui e oggi, in questo porto di Catania, c’è un movimento che li vuole accogliere, un movimento che denuncia le inefficienze di un governo che piange “lacrime di coccodrillo”, che servono solo ad insultare quei morti che giacciono in fondo al Mediterraneo.

In una dichiarazione il Procuratore della repubblica di Catania, Giovanni Salvi, smentisce il Capo del governo che sostiene che la strage sarebbe ugualmente accaduta anche se fosse continuata la missione “mare nostrum”. Salvi non è d’accordo e lo dice con i dati alla mano: infatti le nostre navi, che fino ad un anno fa andavano fin sotto le coste Libiche, hanno salvato molte vite umane.

Forse Renzi deve giustificare gli sbagli che ha fatto durante i sei mesi della Presidenza Italiana alla guida dell’Europa?

Per carità, il nostro governatore ha tutto il diritto di stare in quel molo, ma ci spieghi come fa a conciliare la sua commozione per queste novecento vittime con il concedere, senza opporsi, la costruzione del sistema “muos” nella sughereta di Niscemi.

Sì, siamo ancora in questo molo e aspettiamo la nave che porta un pugno di uomini scampati al naufragio. Sì, solo uomini, perché tutti quei bambini adesso sono laggiù in quel freddo mare.

I centri che dovevano accoglierli nella nostra città questa notte saranno più vuoti.

Quei pescatori che sono partiti da Mazara del Vallo per salvarne il più possibile con le lacrime agli occhi hanno detto “Purtroppo siamo arrivati e non c’era nessuno da salvare, sono tutti e tutte morti!”

Giovanni Caruso


Il resoconto di Francesco Nicosia

La lunga giornata iniziata alle ore 10.30, ha visto sfilare diverse autorità tra le centinaia di giornalisti provenienti da tutto il mondo. Una vera e propria passerella. Il prefetto, il Sindaco Bianco (e vari assessori), il presidente della Regione Crocetta, il procuratore Salvi e il ministro delle infrastrutture Delrio.

Il procuratore Salvi ha dichiarato che tra i superstiti sono stati assicurati alla giustizia i due scafisti.

L’attesa della nave della Guardia Costiera è stata lunga. Hanno costretto giornalisti a restare dietro le transenne per oltre 12 ore. Non è stato possibile avvicinarsi (eravamo distanti circa 100mt).

Tra le foto effettuate (i fiori e la ragazza con i crisantemi), fiori che sono stati donati da una piccola rappresentanza di queste ragazze, ai sopravvissuti. Al ritorno, queste ragazze con le lacrime agli occhi, raccontavano di aver visto la sofferenza negli occhi di quei pochi sopravvissuti.

 

Francesco Nicosia

 


Giovanna Di Benedetto – Save the Children

Matteo Iannitti – Catania Bene Comune

Rosario Crocetta – Pres. Regione Sicilia

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