mercoledì, Dicembre 11, 2024

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Migranti, salvare le vite prima di tutto

Troviamo insieme forme e modi per far sentire nelle nostre città, davanti alle prefetture, ai porti, la voce troppo spesso rimasta isolata di chi non vuole essere ancora complice di ulteriori misfatti. Verrà presto il tempo delle decisioni politiche, nazionali e dell’Unione, verrà la necessità di uscire da un approccio emergenziale e proibizionista che porta soltanto a riempire ogni giorno sempre di più quella fossa comune che è oggi il Mediterraneo Centrale. Ma oggi, qui e ora, dobbiamo decidere, anche individualmente, da che parte stare.

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A Messina una nuova zinco-baraccopoli

Dopo un lungo e tormentato iter della gara d’appalto, salvo imprevisti dell’ultima ora, sarà l’azienda Tomasino Metalzinco Srl di Cammarata (Agrigento) a eseguire a breve i lavori del nuovo Centro-hub (e/o hotspot) di Bisconte. Da quanto si evince dalla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 6 febbraio 2017, alla fine sembra aver prevalso la logica del risparmio a tutti i costi, ovviamente sulla pelle dei futuri “ospiti” stranieri: l’azienda siciliana infatti ha ottenuto l’affidamento dei lavori con un’offerta per 1.249.550 euro più IVA, con con un ribasso di circa il 35,3% rispetto al valore complessivo a base d’asta di 1.932.000 euro.

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“Giochiamo a guardie e ladri?”

“È un anno che sono qui in Grecia”. Uno di loro si ferma a parlare alla fermata dell’autobus, ansima a bocca aperta mostrando i denti, eccitato dalla corsa. “E da un anno provo a scavalcare quella rete”. Saif è scappato dall’Iran tempo fa. Ha il viso rettangolare con un pizzetto scuro attorno a un sorriso bianchissimo e tiene i capelli lunghi raccolti da un elastico. È alto, ha un fisico da cavaliere, potrebbe avere trent’anni. Il sole non lo aiuta a recuperare il fiato e l’asfalto davanti al porto di Patrasso gli butta in faccia l’aria umida e calda.

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Sulla rotta balcanica dei migranti

È uno strano miscuglio quello che si è creato sull’isola. In questo limbo c’è anche del potenziale: tutte le persone passate per la Grecia e incontrate nelle tappe precedenti ne raccontano le enormi difficoltà, ma parlano anche del lavoro dei volontari e di tutte le persone che li hanno aiutati durante il percorso. Anche i rifugiati lasciano la propria impronta su questa terra e sulla vita delle persone che la abitano: gli esperimenti comunitari come il Mosaik o il centro di Pikpa ne sono la testimonianza più positiva.

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Occidente – L’età dell’Acquario

Il 5 aprile la nave umanitaria Aquarius riceve dal MRCC di Roma la segnalazione di un gommone in difficoltà in area SAR, a ridosso delle coste Libiche. A fine giornata saranno quattro i gommoni soccorsi e quattrocentotrentadue le persone salvate, tra loro donne incinte e minori non accompagnati. I migranti raccontano di violenze estreme subite in Libia, torture nei centri di detenzione, violenze sessuali. Verranno sbarcati il 7 aprile al porto di Catania, sede Frontex.

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A Messina una megatendopoli per migranti nell’ex caserma “Gasparro”

Qualche mese ancora e l’ex caserma “Gasparro” di Messina, nel rione Bisconte, sarà trasformata in uno dei maggiori centri in Italia per l’accoglienza forzata dei migranti, in attesa che le autorità decidano della loro eventuale ricollocazione in altre strutture per richiedenti asilo in Europa o – per la stramaggioranza di essi – la deportazione nei paesi d’origine.

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Il diritto alla vita non si può cancellare

I 1004 migranti che stanno scendendo dalla Dattilo, stamattina sono diventati 1007 poiché tre donne hanno partorito tre nuove vite . In pochi giorni sono stati salvati oltre 10.000 migranti, ma purtroppo i cadaveri recuperati in queste ore sono ventotto. A pochi giorni dal tragico anniversario del 3 ottobre 2013 esprimiamo il nostro disgusto per le ipocrite “celebrazioni” da parte di istituzioni, che sono le principali responsabili di questo massacro

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Riprende il “gioco dell’oca”

Minori eritrei alla disperata ricerca di un’accoglienza degna in Italia

Ieri pomeriggio siamo venuti a conoscenza della deportazione al Cara di Mineo di cinquantadue migranti, rastrellati il giorno prima a Ventimiglia e subito trasferiti con un volo da Genova a Catania. Durante il nostro monitoraggio del transito e delle partenze dei migranti nella zona della Stazione catanese, abbiamo avuto modo di dialogare con sei di questi, che erano minori eritrei non accompagnati, arrivati in Sicilia alcuni mesi fa.

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