lunedì, Aprile 29, 2024

Falcone

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Noi emigranti

I siciliani veri, quelli che non dimenticano di avere avuto padri e nonni emigranti, salutano con affetto e gratitudine i volontari che rischiano la vita per salvare gli emigranti di ora.

Se vi si dovesse infiltrare qualche raro individuo mosso da motivi oscuri, venga fatta giustizia esemplarmente, come per i traditori dell’antimafia tipo Montante o Saguto. Ma in nessun caso si faccia confusione con i numerosissimi concittadini che tengono alta, salvando e non massacrando altri esseri umani, la bandiera d’Italia e l’umanità millenaria della nostra gente.

Chiunque cerchi pretesti per sabotare la loro opera, per motivi politici o per debolezza morale, è un complice dei trafficanti e un nemico del nostro Paese.

Seguiremo con attenzione le inchieste giudiziarie su questi temi, appena verranno iniziate e non semplicemente accennate. Confermiamo la nostra fiducia alla Magistratura nel suo complesso, presidio – da Falcone in poi – della Repubblica basata sulle leggi e i diritti umani.

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Dalle città all’Europa

30 giugno 2012

Non funziona proprio più, l’Europa ufficiale. Chiacchiere, banche e sacrifici ineguali. Sta facendo più danno, all’idea di Europa, di qualunque altra cosa. Eppure di Europa abbiamo più bisogno che mai. La Francia non è più una nazione, è – nell’epoca delle Cine e delle Indie – semplicemente una città-stato. E così l’Italia, la Germania, l’Inghilterra. O uniti o niente. E uniti non vuol dire solo euro, ma proprio uno stato comune.

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Catania commemora (e dimentica) Falcone

Nessuno può combattere la mafia col silenzio. Se Falcone fosse stato tiepido o reticente forse sarebbe stato ancora vivo, e forse non avremmo avuto nessuno da commemorare. Rinnoveremo sino allo sfinimento il nostro invito ai movimenti sociali ad alzare la testa e la voce di fronte a questi episodi, in un unico coro che possa restituirci la dignità. Noi de I Siciliani siamo stati segnalati alla Digos perché non ci siamo trattenuti tra i ragazzi con le canzoncine e i palloncini ma abbiamo preferito parlargli di ciò che sta accadendo in città. Non abbiamo commemorato in allegria perché l’ipocrisia ci intristisce.

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