giovedì, Aprile 25, 2024
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Alcune campagne di crowdfunding contro il virus

Da Bologna a Catania tante le raccolte fondi organizzate per le terapie intensive.

Andrea Grasso, studente di giurisprudenza sta a Castenaso, dieci chilometro da Bologna: “Stavo cercando disperatamente un modo per aiutare con i mezzi che ho, infatti domenica scorsa ho avviato una raccolta fondi sulla piattaforma Go Found Me. L’obiettivo iniziale era di 10mila euro, per il Sant’Orsola di Bologna. Il giorno dopo eravamo già a 65mila euro e abbiamo allargato la destinazione”. “Qui ora – aggiunge – sono tutti a casa, strade deserte, però i supermercati hanno un flusso regolare, niente corsa alla spesa matta”.

“Al secondo giorno ho chiamato la Fondazione Sant’Orsola per organizzarci meglio, e sono entrato nel progetto “Più forti insieme per gli ospedali di Bologna”. Con qiesto i soldi andranno ai vari operatori sanitari di Bologna, che sono circa cinque mila. Io pensavo che le donazioni sarebbero servite per i macchinari di terapia intensiva o per i posti letto ma ho scoperto che in questi giorni al Sant’Orsola i posti in terapia intensiva sono passati da tredici a quasi settanta. Invece bisogna sostenere medici e infermieri, trovare alloggi vicino agli ospedali, pagare voucher e  baby sitting per i loro bambini. Lavorano tutti i giorni con turni stremanti”.

Crowdfunding anche a Catania: “L’idea è nata per far qualcosa per casa nostra, il nostro Policlinico – dice Antonio Fusco, medico ventisettenne specializzando in farmacologia e tossicologia e presidente di Meta Medica – Siamo tutti ragazzi che lavorano qui da qualche anno. I soldi vanno al conto corrente dell’ospedale, sulla tematica coronavirus, poi penseranno loro a spenderli secondo bisogno, con l’unica condizione di non comprare materiale fuori tema. Siamo arrivati a 36mila euro”.

Sempre a Catania, c’è pure il crowdfunding promosso da Giuseppe Bua insieme alle pagine instagram Sicily Food Porn e Pistacchissimo. “Una raccolta destinata alla terapia intensiva per l’intera regione. I soldi andranno alle istituzioni locali, che li distribuiranno secondo le informazioni che hanno”.

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