giovedì, Aprile 25, 2024
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Mafia e candelore

Il Comitato per la legalità nella Festa di S. Agata esprime grande preoccupazione per quanto affermato nell’articolo del quotidiano elettronico Meridionews del 7 febbraio 2015 dal titolo: “Sant’Agata: candelora ferma in via Torre del Vescovo – Annacata di fronte alla casa del presunto boss Salvo”. Nell’articolo si afferma infatti che la candelora degli ortofrutticoli sarebbe rimasta in sosta in via Torre del Vescovo dalla tarda mattinata del 4 febbraio fino all’arrivo del fercolo nel tardo pomeriggio, e che si sarebbe esibita in una annacata di fronte all’abitazione di un boss del clan Cappello agli arresti domiciliari, tale Alessandro Salvo, che vive proprio in quella zona.

L’articolo non menziona le fonti di queste informazioni, ma data la serietà della pubblicazione, ci stupiremmo molto se la notizia risultasse falsa. In ogni caso, aspettiamo di vedere quali saranno le reazioni ufficiali di fronte a questa grave denuncia.

Il Comitato per la legalità si riserva di presentare le proprie valutazioni sulla festa di S. Agata 2015 in una conferenza stampa che terremo dopo l’Ottava. Certo, se fosse confermato quanto pubblicato da Meridionews, ci troveremmo di fronte ad una situazione di preoccupante gravità.

Ricordiamo che da diversi anni il nostro Comitato chiede una smentita pubblica rispetto a quanto hanno dichiarato nel corso del processo mafia-festa di S. Agata, tra il 2006 e il 2007, due pentiti, Raimondo Di Natale e Daniele Giuffrida. I due hanno dichiarato, fra l’altro, che diverse candelore erano nella disponibilità dei clan Santapaola, Cappello e Ceusi. In particolare, si afferma che i proventi delle donazioni venivano usati per comprare armi e droga. Le dichiarazioni dei pentiti si riferiscono agli anni ’90 e non sono mai state smentite da nessuno.

Oggi, in base a quanto riferito nell’articolo di Meridionews, si dovrebbe concludere che i rapporti tra i clan mafiosi e il mondo delle candelore non sia mai stato interrotto. In questo caso, il problema della presenza della mafia nella festa di S. Agata si riproporrebbe con forza.

Dall’articolo si dovrebbe inoltre dedurre che: 1. La candelora degli ortofrutticoli non ha partecipato, se non da via Plebiscito, alla processione del 4 febbraio. Non dovrebbe essere difficile per le autorità competenti, e in particolare per la Polizia Municipale, verificare se quanto affermato nell’articolo corrisponde a verità. 2. L’attesa riunificazione di fercolo e candelore nella processione non si è verificata neanche quest’anno, tranne che per brevi tratti, né giorno 4 né giorno 5 febbraio.

D’altra parte, quanti hanno partecipato alla festa possono testimoniare che la riunificazione tra fercolo e candelore non c’è stata neanche quest’anno, ma di questo ed altro parleremo nella nostra conferenza stampa dopo l’Ottava.

Camarda, Ciancio, Famoso, Gurrieri

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