venerdì, Aprile 26, 2024
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Lei disse sì

Un matrimonio contrastato nell’Italia del Medioevo

Lorenza: A volte un po’ “burbi” (bur­bera) ma con un cuore tenero, da 7 anni è fidanza­ta con Ingrid che la sopporta e supporta nonostante tutto… 
Mediatrice di conflitti per studi e lavoro, non è in pace se non sente armonia tra le persone che la cir­condano e per questo è promo­trice, con Ingrid, di pranzi, cene, concer­tini tra amici in cui stare bene tutti insie­me… Dopo anni di basket si è data alla palla­volo con scarsissimi risultati. Vor­rebbe un cane (ma non lo dice ad Ingrid perché altrimenti domani potrebbe tro­varselo già a casa).

Ingrid: Ha il passaporto svedese ma è nata a Firenze e cresciuta a Rifredi. Un’educa­zione “tormentata” tra religione e piano­forte. Architetto per passione, chef per talento, oggi insegna visual de­sign e co­municazione. Di facile entusia­smo, ha la sventata tendenza a volare troppo in alto e per questo è eternamente riconoscente a Lorenza che l’aiuta a te­nere i piedi per terra. Avrebbe voluto la proposta di ma­trimonio in ginocchio e con un diamante ma non demorde, è pronta ad aspettare le nozze d’argento.

“Lei disse si” è una normale storia d’amore. Ma in Italia, la normalità per le coppie omosessuali è fantascienza. Due giovani donne fiorentine che hanno deci­so di mettere in piazza il loro privato per cercare di sfondare delle porte che in Ita­lia sembrano essere inesorabilmente chiuse. E quindi il loro racconto in giro per l’Italia, scanzonato ed ironico, ha un risvolto sociale: parità di diritti per tutti.

Il loro scopo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica italiana su un argo­mento così delicato e dibattuto come l’unione civile tra persone dello stesso sesso. Ingrid e Lorenza per fare questo hanno messo su un blog (Lei disse si), sono su Repubblica D con una rubrica fissa, sono apparse in tv (con un servizio su LA7) e radio nazionali, ed ora hanno anche avviato un crowdfunding (racolta fondi) per autofinanzare “dal basso” la produzione di un documentario. Ecco cosa scrivono sul sito della”Produzioni dal Basso”.

“Lei disse sì” è il racconto dei mesi che prece­dono il matri­monio di Ingrid e Lo­renza, che si sposeranno a giugno in Sve­zia perché in Italia due perso­ne dello stesso sesso non possono farlo.

Ingrid e Lorenza raccontano che l’espe­rienza del matrimonio è la stessa per tutti e che per organizzarlo i passi tradizionali sono sempre quelli: annunciarlo a parenti ed amici, trovare un posto in cui fare la festa, fare la lista degli invitati, pensare agli abiti, alle fedi, al cibo, etc.

“Lei disse sì” è un progetto cross-mediale che attraverso un blog attivo da dicembre 2012 e una pagina facebook sta raccontando questo percorso, in modo più o meno leggero, incontrando la parte­cipazione di un’intera community.

Ingrid e Lorenza sono state due giorni a Palermo, invitate da Arci Palermo, che ha voluto dare un suo contributo per Ver­so il Pride 2013. Hanno incontrato gli studenti del duca Abruzzi, rispondendo con semplicità e gioiosità a tutte le do­mande dei ragazzi, cercando di far capire l’obiettivo delle loro iniziative: “siamo normali e vogliamo una vita normale, con i diritti che spettano a tutti”. Hanno partecipato ad un incontro istituzionale con il Comune di Palermo e con il comi­tato del Pride 2013.

E ancora, hanno pre­so parte ad un in­contro in cui hanno mes­so a confronto la loro esperienza pre ma­trimonio con una giovane coppia etero sposata da pochi mesi. Risultato: nessuna differenza.

Ingrid e Lorenza, dopo il ma­trimonio in Svezia, torneranno in Italia e comince­ranno la loro battaglia, fra carte, avvocati e tribunali, per rivendicare il diritto, non solo loro, a vivere una vita normale.

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