venerdì, Aprile 26, 2024
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Italia – Germania 2 a 1

C’è chi fa il tifo alla Tv. E chi cerca di soprav­vivere da “clan­destino”

La notte del 28 giugno è una notte cal­da a Catania ed è difficile dormire. Tutti davanti alla tv a vedere la semifi­nale Germania-Italia: tutti o qua­si.

Davanti alla palestra di via Cordai, nel quartiere di San Cristoforo, un carro at­trezzi sta caricando un’automobile senza targa, probabilmente rubata da poco. Den­tro la palestra, invece, sono ammas­sati cir­ca 150 persone, sbarcate in matti­nata e che dicono di venire dall’Egitto.

Alcuni “militanti antirazzisti” cercano di guardare attraverso una finestrella del­la palestra che si trova a pochi metri dal­la cancellata che gli impedisce di avvici­narsi. Si intravede quello che sembra es­sere un uomo steso a terra ed ammanetta­to ad una barella rovesciata.

Mentre la scena sgomenta i presenti, si avvicina un cellulare della polizia e poi un autobus. Vengono caricati alcune de­cine di minorenni immigrati che, temen­do di esse­re rimpatriati, iniziano a prote­stare. Solo un lungo colloquio con i mili­tanti presenti li riporta alla calma. Non saranno rimpa­triati ma portati in comu­nità.

La partita va avanti e l’Italia sta batten­do per due a zero la Germania e si avvi­cinano altri due autobus. Questa volta è arrivato il momento di caricare i maggio­renni.

I militanti vorrebbero essere rassicurati che gli sia data le possibilità di dichiarar­si rifugiati, se perseguitati nella loro terra di provenienza. La rassicurazione non ar­riva e fa temere quanto già successo, sempre a Catania, un paio di anni fa. Al­lora un rim­patrio forzato – così ci dicono i manife­stanti presenti – non sarebbe sta­to seguito da un effettivo ritorno a casa: eliminati o rinchiusi appena dopo avere rimesso piedi in terra d’Egitto?

I clandestini iniziano a manifestare il loro dissenso ed alcuni militanti si sdra­iano pacificamente davanti agli auto­bus. Le forze di polizia iniziano a spostarli di peso, ma si accorgono di essere pochi e decidono di aspettare rinforzi.

Accade allora qualcosa di strano. Due ambigui personaggi si avvicinano ai pre­senti avvisandoli che è meglio allonta­narsi e che se gli autobus non riusciranno a por­tare via velocemente gli immigrati, ci pen­seranno loro a farli sgomberare. Dopo la rimozione dell’auto, la presenza dei poli­ziotti in zona deve avere dato fa­stidio a qualche attività non propriamen­te lecita.

Convinti che la polizia stia per ricorre­re ai manganelli, i due si allontanano ve­locemente. I manifestanti vengono spo­stati e gli autobus ripartono veloce­mente.

Mentre in rete corre la notizia che sia­no stati portati all’aeroporto ed imbarcat­i, an­che ai manifestanti arriva la sicu­rezza che la partita è finita e che l’Ita­lia ha bat­tuto la Germania. Ma questi si chiedono se si sta parlando della Germa­nia di oggi o di quel­la delle deportazioni nazi­ste.

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