martedì, Aprile 23, 2024

mafia

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Il mostro dimenticato

Il centro intrattenimenti Sofocle giace abbandonato da quasi dieci anni all’imbocco della tangenziale di San Gregorio, primo paese etneo che incontrano catanesi e turisti. Ogni giorno auto e passanti lo osservano inermi, questo enorme ragno silenzioso, questa colata di cemento che ha deturpato -per sempre- la sinuosa collina di monte Catira, porta e guardiana silenziosa della città da secoli. Nessuno ci fa più caso: ormai fa parte del paesaggio. Una storia di provincia, un centro commerciale a San Gregorio, paese immediatamente sopra Catania. 

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Pietraperzia, un paese al centro geografico e mafioso della Sicilia

Nel pieno silenzio e buio della notte, i lampeggianti delle auto dei Carabinieri ed il rumore di un elicottero svegliano un paese addormentato, economicamente e culturalmente. Poche ore dopo, oltre il canale della Manica, un messaggio sveglia anche me: “21 persone stanotte in paese”. Non mi servono altri dettagli per capire: l’ennesimo blitz antimafia nel mio paese di origine, Pietraperzia; un comune di circa 7.000 abitanti nella provincia di Enna e con una posizione strategica fra quest’ultima e quella di Caltanissetta.

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Ciancio, la mafia e i poli commerciali di mezza Sicilia

Decine e decine di ettari di terreni agricoli trasformati d’incanto in aree ultra-fabbricabili; progetti a pioggia per realizzare centri commerciali di medie e grandi dimensioni; investimenti per centinaia di milioni di euro con denaro di dubbia provenienza. Sono solo alcune delle vicende a tinte fosche rilevate dalla Procura della Repubblica di Catania nel corso delle indagini sul potente editore ed imprenditore Mario Ciancio Sanfilippo, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa. “Rapporti stretti e decennali” quelli intrattenuti da Ciancio con Cosa Nostra, come ha dichiarato la sostituta procuratrice generale Miriam Cantone al processo in corso in Corte d’appello sul provvedimento di sequestro e confisca dei beni nella disponibilità dell’editore. Sotto i riflettori i parchi commerciali “Tenutella, “Porte di Catania” e “Sicilia Outlet Fashion Village” realizzati nel catanese e nell’ennese e il “Mito” di Misterbianco, arenatosi alla vigilia dei lavori per presunti attriti tra le cosche: operazioni tutte che per gli inquirenti avrebbero avuto come dominus proprio il potente personaggio siciliano.

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Qualcuno deve spiegarci

Paolo Ruggirello è stato oggi arrestato per mafia, accusato di aver “preso parte all’associazione mafiosa denominata Cosa nostra, quale politico destinatario delle preferenze elettorali”. Come ha fatto Paolo Ruggirello a diventare parlamentare dell’Assemblea Regionale Siciliana per tre volte. Ad essere candidato dal Movimento per l’Autonomia nel 2006 e nel 2008 e poi dalla lista Nello Musumeci Presidente nel 2012. Come ha fatto poi a passare nel Partito Democratico? E perché?

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Processo Beta e la mafia urbanistica. L’ingegnere che non vede e l’obolo del 3%

Decine di immobili da destinare alle famiglie che popolano le baraccopoli di Messina sud; alloggi di edilizia popolare e residenziale nelle aree più ambite ma geologicamente fragilissime di Torrente Trapani e San Licandro; un maxiparcheggio e l’ennesimo centro commerciale in pieno centro città; finanche il progetto per il nuovo Palazzo di giustizia.

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Posteggiatori

Scesi finalmente dall’auto. Chiusi le portiere e feci per avviarmi. “Capo! Il parcheggio!”. Mi voltai. “Ma quale parcheggio? Perché quello che è, un parcheggio?”. “Picchì, a lei chi ci pari?”. Con la coda dell’occhio scorsi una macchina, nuovissima, probabilmente appena uscita dal concessionario, ma con uno specchietto rotto, come un pugno all’occhio. In un attimo mi convinsi a pagare, tirai fuori due euro dalla tasca e glieli diedi.

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I ragazzi di via Stella Polare

Non esiste immagine più nitida dell’ingiustizia della nostra città: i ragazzini di San Cristoforo ammanettati e incarcerati, i boss mafiosi che fanno affari coi soldi della droga e i figli della Catania bene indaffarati a cercare un altro posto dove comprare l’erba e la coca, prima di andare a una festa, prima di farsi uno spinello sotto la luna, davanti al mare.

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