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“Cambiare tutto perché tutto resti com’è”

La Sicilia: Fava in prima pagina! Ma Ciancio di nuovo in redazione…

Il 23 marzo 2007 Claudio Fava, all’epoca segretario regionale dei Democratici di Sinistra denunciò alla magistratura Mario Ciancio Sanfilippo, direttore ed editore del quotidiano La Sicilia. Fava era sistematicamente censurato dal giornale di Ciancio. Che fosse un’importante interrogazione parlamentare, una clamorosa iniziativa, la notizia di un evento al quale Fava aveva partecipato: mai il suo nome appariva sul giornale, mai una sua fotografia veniva stampata.

“Mi è stato raccontato dai giornalisti de La Sicilia – raccontava Fava – che il decreto di censura nei miei confronti e di qualunque attività politica che partisse da me o riguardasse me è dovuto al fatto che io in questi anni avrei esercitato le mie funzioni anche per raccontare vicende che riguardano Mario Ciancio in quanto imprenditore e i suoi rapporti di imprenditore con la pubblica amministrazione. Io considero questa presunta giustificazione gravissima, in quanto è un atto di intimidazione, nel senso che mi è stato fatto capire che il mio silenzio sulle vicende imprenditoriali di Mario Ciancio, il mio silenzio politico e istituzionale, sarebbe stato ricompensato con un trattamento di normalità, per cui il mio comunicato di cinque righe sarebbe stato pubblicato. Io credo che questa censura chirurgica, violenta, applicata e voluta da Ciancio sia un fattore di isolamento e di rischio personale molto grave”.

Il 6 gennaio 2009 il giornale La Sicilia, come a rivendicare quel decreto di censura, racconta dell’anniversario della morte di Giuseppe Fava e non solo non cita il nome di Claudio, tra i relatori del Premio Fava, ma lo esclude perfino dalla fotografia del palco, lasciando in mostra solo le sue gambe.

Stamattina è stato grottesco vedere la prima pagina de La Sicilia con la gigantografia di Claudio Fava, e titolone: “Cosa Nostra all’attacco dei simboli dell’antimafia”. Primo piano pure in seconda pagina con articolo di Andrea Lodato che esalta le gesta del Presidente della Commissione Antimafia, “mosso dall’amore per la verità”, “che ha nel suo dna il coraggio, l’intransigenza e il rigore”. La caricatura di un giornale libero e antimafioso.

Scrive Andrea Lodato, “com’è giusto e onesto ricordare” che Claudio Fava è stato “critico anche verso il giornale La Sicilia”. Già, proprio così, nel silenzio di tutta la redazione che accettava il precetto del padrone di non menzionare mai il nome di Claudio Fava, colpevole di attaccare gli affari personali del Direttore ed editore.

Domenico Ciancio in redazione a La Sicilia con il presidente dell’Interporto di Catania, Rosario Torrisi. Foto pubblicata il 6 ottobre 2018.

Proprio mentre si impaginava il giornale con le foto in bella mostra di Claudio Fava, ora eroe antimafioso, nella riunione della redazione tornava a lavoro Domenico Ciancio, figlio di Mario Ciancio. Prima di assumere l’incarico di vice direttore, ricopriva il ruolo di segretario di redazione. Domenico Ciancio si era dimesso da vice-direttore subito dopo la notizia del sequestro e della confisca del giornale e di parte del suo patrimonio personale. Ora è tornato. Per tenere gli occhi aperti su ciò che accade nella sede de La Sicilia, sede anche di moltissime società del gruppo Ciancio.

Un pensiero su ““Cambiare tutto perché tutto resti com’è”

  • Si potrebbe dire che non siete mai contenti. Non ha importanza per voi se La Sicilia pubblica o non pubblica notizie relative all’attività sociale e politica del deputato Fava, se viene messa la foto piccola o grande dello stesso. Il giornale è La Sicilia, di Ciancio padre, figlio e figlia, è ciò è sufficiente per dire una frase che piace a noi di sinistra e comunisti; cambiare tutto, perchè tutto resti come è. E ciò si scambia per informazione contro, prendendo in effetti in giro la gente, poca o tanta, non ha importanza che vi legge. Eppure uno dei redattori più stimati de La Scicilia, Andrea Lodato ha pubblicato un articolo a mio avviso importante, perchè la figura di Fava Claudio in un certo senso è sdoganata e ne ricorda il coraggio di scelte intransigenti e rigorose.
    per carità non sia mai che un redattore de La Sicilia affermi queste cose, perchè solo Orioles e sodali di tutto il mondo dell’antimafia, quella ufficiale, può permettersi valutazioni di questo tipo. Come si permette Andrea Lodato di scrivere ciò? Andrea Lodato sia al suo posto. Ecco perchè da tempo sto di lato a retoriche e comportamenti che nel tempo hanno indebolito le iniziative antimafiose, Qualcuno pensa effettivamente di essere depositario di verità somode, che gli fanno dire: io sono l’antimafia. E magari si fà una felpa come quelle di Salvini. Che la Sicilia abbia finalemnte pubblicato una notizia grave che rigurda Claudio Fava, per mè è importante, perchè i lettori di questo giornale, possono essere informati, bene o male su vicende che riguarda la mafia in Sicilia. D’altra parte mi chiedo: ma Fava ha veramente bisogno che La sicilia gli desse spazio? Non credo dal suo pun to di vista, data la presenza di vari giornali web e la possibilità di uso dei social, ma è chiaro che il giornale, chiunque esso sia ha il dovere di informare totalmente.

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