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“Una situazione catastrofica”. Il verbale dei Vigili del Fuoco sull’intervento in via Crispi.

Pubblicato nell’ordinanza del Comune il testo integrale del verbale dei Vigili del Fuoco intervenuti in via Crispi nella notte tra sabato 25 e domenica 26.

“Alle 2:16 la distruzione di un edificio causato da una forte fuga di gas. Un grande bagliore ed un botto tremendo. Gemiti di dolore tra le macerie”.

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“Nella notte del 26/02/2017, alle ore 2:16 circa, squadre ed automezzi di questo Comando sono intervenuti nell’immobile di cui in oggetto a seguito di distruzione di un edificio per civile abitazione causato da una forte esplosione per fuga di gas.

Sul posto si riscontrava una situazione catastrofica, in quanto la parte centrale dell’edificio, compresa tra i civici 107 e 111 di via Francesco Crispi, non esisteva più, tutt’attorno si trovavano soltanto macerie ed un’enorme massa di detriti accumulati uno sull’altro.

Le persone che avevano telefonato alla Sala Operativa del Comando e quelle residenti nelle zone limitrofe all’edificio in questione, dichiaravano di aver visto un grande bagliore ed un botto tremendo.

A prima vista, in virtù dell’enorme squarcio, si pensava che sotto le macerie ci fossero molte persone, fortunatamente nel condominio composto da quattro piani fuori terra, sebbene all’anagrafe (fatto un censimento con il personale del Comune di Catania) in quella porzione dell’edificio risultassero residenti nove persone, questo era abitato soltanto da cinque, di cui tre al terzo piano di cui una bambina di 10 mesi, una donna al secondo piano ed un uomo al primo piano, il piano terra era adibito a negozi per la vendita di mobili e botteghe varie.

Le squadre intervenute, provvedevano a cercare le persone scomparse, ne mancavano in tutto due in quanto la donna del terzo piano, Signora T. D. nata a Catania nel 1991 (il marito non era in casa) era in compagnia della figlia K. M. nata il 20 giugno 2016, questa dopo il crollo era riuscita ad alzarsi, ha cercato la bambina e prontamente usciva dall’edificio dove c’erano delle ambulanze del 118, che provvedevano a trasportare madre e figlia presso l’Ospedale Garibaldi di Nesima.

Durante le ricerche si udivano dei gemiti di dolore, atti a localizzare la presenza di un’altra persona, questa si trovava dentro un cunicolo creatosi nella zona bassa dell’edificio, in uno spazio angusto e poco ventilato ma riparato da un grande frigorifero che ha fatto da scudo contro i massi che la forza d’urto dell’esplosione aveva scaraventato su tutta la zona.

Recuperato il malcapitato, questi veniva identificato come R. A. del 1956, quindi consegnato ai sanitari del 118 per essere trasportato in Ospedale.

Verbale_Crollo_via_Crispi - 01All’appello mancava soltanto la Signora del secondo piano, che dopo vari tentativi nell’individuare dove fosse, grazie alla presenza di alcune reti da letto ed il supporto dei cani del nucleo Cinofili (avevano fiutato la sua presenza), in quello che prima era l’ingresso dell’immobile, sotto le macerie ed ancora avvolta dalle coperte, veniva ritrovato il corpo esanime della Signora S. A. del 1932.

Ritrovata la quarta persona, si proseguiva con le rispe del Comando di Catania e del Comando di Enna a smassare i detriti alla ricerca di un’ipotetica ulteriore persona, individuata come probabile badante del Signor R.A., di lui si è venuto a sapere in secondo tempo, che aveva l’intero corpo ustionato, tanto che i medivi avevano provveduto a trasferirlo presso il centro ustioni di Palermo.

Sul posto oltre al personale di Polizia, 118 e tecnici comunali, erano presenti gli operai della ditta Oikos, che provvedevano con una grossa ruspa a spostare massi e detriti per caricarli dentro uno scarrabile e liberare la strada.

Mentre il personale operativo provvedeva ad effettuare le operazioni di smassamento, si procedeva ad effettuare dei sopralluoghi in alcuni immobili limitrofi, riscontrando quanto segue:

alcuni edifici, presentavano i vetri delle finestre e balconi rotti, l’edificio ubicato di fronte a quello in questione, aveva il prospetto scalfito dai calcinacci e le vetrate dei negozi del piano terra divelte e frantumate, in via Colajanni 22, l’edificio (retrostante quello di via Crispi), si presentava strutturalmente integro, tuttavia tutte le vetrate prospicienti sulla corsia dei garage erano divelte ed il vetro minacciava di cadere nella zona sottostante, pertanto poiché l’amministratore era presente sul luogo, si invitava questi ad inibire ai condomini all’uso dei box auto fino a quando non verranno effettuati i lavori di rimozione e rifacimento degli infissi, anche se al personale operativo, veniva imposto quando era possibile di eliminare il pericolo riscontrato.

Gli edifici ubicati su un raggio di 50 metri presentavano soltanto alcune vetrate rotte.

Si tiene a precisare che a destra dello squarcio, la porzione finale dell’edificio, limitrofo alla voragine veniva evacuato e le persone costrette a lasciare le proprie case, allo stesso modo sulla zona sinistra dell’edificio adiacente ubicato al civico 103, questo avendo subito enormi danni, veniva inibito all’utilizzo, in particolare al primo piano dove la Signora N.R. del 1947 e la Signora M.M. Durante lo scoppio si ferivano e trasportate dal personale 118 presso l’ospedale di Lentini (SR).

Alle ore 9:30 circa del 27/02/2017, il personale del turno A faceva rientro in sede mentre il personale del turno C continuava le operazioni di smassamento ed eventuale ritrovamento di altre persone”.

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