mercoledì, Aprile 24, 2024
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Promemoria italiano

La mafia in tutta Italia. L’inquinamento assassino. I missili, le basi di guerra. La distruzione che incombe, l’imbarbarimento del potere; non soltanto in Sicilia ma in tutta la Nazione. Questo lui denunciava. Trent’anni fa

…La mafia è dovunque, in tutta la so­cietà italiana, a Palermo e Catania, come a Milano, Napoli o Roma, annidata in tutte le strutture come un inguaribile cancro, per cui l’ordine di uccidere Dalla Chiesa può essere partito da un piccolo bunker mafioso di Catania, o da una del­le imperscrutabili stanze politiche della capitale.

E dietro la mafia, quel lampo sangui­noso ha fatto intravedere altri pro­blemi immensi che per decenni sono sta­ti considerati soltanto tragedie meridio­nali, cioè, secolari, inamovibili, distacca­te dal corpo vivo della Nazione e di cui semmai il Paese pagava il prezzo di una convivenza, e che invece appar­tengono drammaticamente a tutti gli ita­liani, costretti a sopportarne il danno, spesso il dolore, talvolta la disperazione.

Il mortale inquinamento del territorio di Priolo, per cui migliaia di esseri uma­ni sono stati condannati a vivere, otto, dieci anni di meno di quanto non potreb­bero se vivessero altrove; la base dei missili atomici a Comiso, contro la qua­le, a cinquemila, seimila chilometri di distanza, sono perfettamente puntate al­tre testate nucleari: entro i primi tre o quattro minuti dallo scoppio di un con­flitto, mezza Sicilia e due milioni di es­seri umani sparirebbero nella folgore atomica…

I Siciliani, dicembre 1983

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