martedì, Maggio 14, 2024
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Messa per Benito Mussolini. L’Arcivescovo chiude la chiesa

La ricevuta di pagamento del necrologio

Catania. Il movimento politico Fiamma Tricolore organizza la solita messa in onore di Benito Mussolini nel giorno della sua morte, il 28 aprile. La Chiesa è quella di Santa Caterina in via Umberto, in pieno centro a Catania. L’avvocato Francesco Condorelli Caff il 26 aprile si presenta negli uffici del giornale La Sicilia e paga 86,50 per pubblicare il 28 aprile un necrologio. “ANNIVERSARIO, Fiamma Tricolore ricorda BENITO MUSSOLINI, ore 19 Santa Messa Chiesa Santa Caterina. Il cassiere firma e incassa.

Il 28 aprile il necrologio è pubblicato e l’immagine di quell’annuncio inizia a girare sui social. Fa impressione a tanti che proprio il giornale che negò la pubblicazione del necrologio di Beppe Montana, poliziotto ucciso dalla mafia a Catania, perché riportava la parola mafia, abbia accettato di pubblicare il necrologio in memoria di un dittatore sanguinario.

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La polemica inizia a farsi sentire e arriva all’orecchio di molti, pure all’Arcivescovo, che decide – clamorosamente – di chiudere la Chiesa di Santa Caterina e impedire la messa. E non in sordina ma inviando comunicato alla stampa.

“Arcivescovo Renna annulla Messa in memoria di Mussolini e chiude la Chiesa Santa Caterina”.
“La Santa Messa (annunciata oggi in un necrologio pubblicato sul quotidiano “La Sicilia”) prevista nella Chiesa “Santa Caterina” a Catania, per ricordare Benito Mussolini, è stata annullata.
La decisione è stata presa dall’arcivescovo Luigi Renna, dopo avere appreso della celebrazione dall’avviso stampa. Lo stesso Renna ha anche disposto la chiusura della chiesa nel pomeriggio di domenica 28 aprile fino al giorno dopo.
La decisione è motivata da Mons Renna per evitare che a margine di una Messa di suffragio ci possano essere non opportune esternazioni ideologiche che nel recente passato hanno avuto degli spiacevoli precedenti”.

Anche il quotidiano La Sicilia prende le distanze con un comunicato scritto dalla Direzione.

Il 25 aprile a Catania, prima grande città d’Italia amministrata da Fratelli d’Italia, hanno sfilato migliaia di ragazze e famiglie. Per essere la città dei Trantino, niente male. Oggi il cielo è meno nero.

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