mercoledì, Ottobre 9, 2024
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La Madonna non s’inchina dinanzi alla mafia

Abbiamo tutti partecipato allo scandalo mediatico dell’inchino della statua della “Madonna delle grazie” dinanzi alla casa del boss Peppe Mazzagatti, durante la processione a Oppido Mamer­tina in Calabria.

È un gesto paradossale perchè comprendiamo come strida que­sto segno “religioso” con il messaggio rivoluzionario del Vangelo che invece proclama, in maniera incontrovertibile, la liberazione dei poveri e degli oppressi. Sembrerebbe quasi che si sia “costret­ta” la Madonna a compiere questo gesto, ma tutto ciò ci fa sorri­dere, anzi ridere, uno scherzo beffardo, pensando all’immagine di quel­la giovane vergine che dice incondizionatamente “sì” alla vo­lontà di Dio per compiere il Suo progetto di liberazione a favore del Suo popolo.

Nonostante il mio modesto parere possa sembrare di parte per il ruolo che ricopro, ritengo che in queste occasioni si additi con fa­ciloneria la Chiesa come unica responsabile, dimenticando però, che queste processioni popolari di statue e di fercoli, sono com­pletamente gestite da gente che durante i percorsi cittadini si “ap­propriano”, nel vero senso della parola, di queste effigi di culto.

Un percorso che potrebbe aiutarci a comprendere con verità le po­sizioni della Chiesa in merito, sarebbe quello di rileggere alcuni ultimi eventi della storia della chiesa, partendo dall’omelia di Giovanni Paolo II il 9/5/93 ad Agrigento “convertitevi! Un giorno verrà il giudizio di Dio!”, all’Angelus del 26/5/13 di Papa France­sco, alla scomunica pronunciata da Papa Francesco il 21/6/14 “La ’ndrangheta è questo, adorazione del male e disprezzo del bene comune. Questo male va combattuto, va allontanato! Biso­gna dirgli di no! Coloro che nella loro vita seguono questa strada di male, come sono i mafiosi, non sono in comunione con Dio: sono scomunicati!”; a livello locale, il presidente dei vescovi cala­bresi, “Bisogna fermare le processioni!”.

Tutto questo per indicare una direzione, un movimento, un desi­derio a cui la Chiesa stessa tende. Ci affidiamo in modo speciale alla Vergine Maria, che non si inchina ai mafiosi, ma al contrario, ci sostiene nella lotta contro questo cancro sociale che tanto af­fligge e causa morte.

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