venerdì, Aprile 19, 2024
-mensile-Polis

Il “rinnovamento”

Fra speranze, scettici­smo e “gran ritorni”

“Signora, mi sapi a diri cu è u novu sinnacu?”

“Acchianau Bianco!”

“Ah… bonu! Accussì leva i puttusi da menzu i stradi e ci mette i ciuri!”

Così la concretezza divertente dei catanesi ha commentato i risultati delle elezioni comunali e la vittoria di Enzo Bianco che torna ad essere sindaco di Catania.

Infatti Enzo Bianco, che rappresenta il centro, vince con il 50,62 per cento, mentre Stancanelli, del centro-destra, prende solo il 36,62 per cento. Gli altri candidati: Maurizio Caserta “Per Catania” con il 7,36 per cento, Lidia Adorno “M5S” con il 3,40 per cento e Matteo Iannitti “Catania Bene Comune” con l’1,58 per cento.

Noi, avendo letto i programmi di Bianco e di Stancanelli, abbiamo sempre detto che poche sono le differenze. Infatti: cementificazione del territorio restante, privatizzazioni, assenza di promozione dello stato sociale… insomma, con i dovuti distinguo, è un po’ come guardare i rovesci della stessa medaglia!

Ma è una elezione democratica e il suo risultato va rispettato.

Enzo Bianco ha chiuso la sua campagna elettorale nel quartiere di Librino, dicendo che ciò accadeva per la prima volta: vuol dire che il “cambiamento” incomincerà dai quartieri popolari e abbandonati delle periferie e del centro storico?

Ha detto anche che c’è troppo cemento nel “P.U.A.” (Piano Urbanistico Attuativo): questo vuol dire che ne farà “colare” un po’ di meno? O cambierà questo scellerato progetto che sconvolgerà il litorale della Playa fino all’Oasi del Simeto in qualcosa di più eco sostenibile? E lo farà a costo di dispiacere i “comitati d’affari”, e l’imprenditore-editore-onnipresente Mario Ciancio San Filippo?

Bianco, in un’iniziativa pubblica, durante la campagna elettorale, ha firmato l’impegno scritto con il coordinamento di Libera Catania, nel quale si impegna a combattere la mafia e a liberare ed assegnare i beni confiscati, inoltre si è impegnato a legalizzare definitivamente la festa di Sant’Agata: lo manterrà?

Per la festa di Sant’Agata, ad esempio, potrebbe incominciare mandando in pensione il signor Maina, così da promuovere un comitato di cittadini, associazioni e istituzioni che possa regolare la festa. E non prendersela soltanto con i venditori ambulanti, già vessati da più parti, in un giorno che per loro è un’unica occasione di guadagno, ma semmai regolamentarli.

Questi sono solo degli esempi di quello che dovrà affrontare la nuova Amministrazione comunale: ce ne sono tanti altri e sta a noi società civile, organizzazioni sociali e movimenti politici, cittadini e cittadine comuni, controllare che l’Amministrazione proceda per il bene dell’intera comunità.

Dovremmo osservare, ascoltare e vigilare, affinché la nuova giunta, attraverso la condivisione democratica, argini il dissesto finanziario, non tagli lo stato sociale e la cultura, organizzi un reale sistema di trasporto urbano, riorganizzi un vero sistema per la gestione dei rifiuti, metta in sicurezza tutte le scuole garantendo un sacrosanto diritto costituzionale a partire dai quartieri popolari.

E ancora: faccia si che il lavoro sia per tutti e tutte, partendo dai giovani precari e dai disoccupati, cominciando dal recupero e dalla riparazione degli oggetti riciclati, dal turismo e dal recupero degli “antichi mestieri” artigianali, attraverso l’apprendistato, l’istituzione di corsi professionali fatti bene e senza imbrogli.

Questa politica del lavoro potrebbe togliere dalle strade dei quartieri e delle periferie i tanti adolescenti, potenziali vittime della manovalanza mafiosa, ma tutto questo, per essere attuato, avrà bisogno del nostro controllo assiduo e attento. Controllo che tocca a noi “società civile”, anche di quella che pensa che un sindaco del PD sia più sensibile alle tematiche sociali.

Non basta mettere un semaforo di cartapesta sulle strade di Librino: Librino e i quartieri popolari devono diventare il punto di rinascita della città di Catania.

 

Promemoria

La carica dei gattopardi

I consiglieri comunali della maggioranza che sostiene l’amministrazione Bianco:

Patto per Catania:

Alessandro Porto, ex consigliere MPA;

Agatino Lanzafame, ex consigliere VI circoscrizione MPA;

Elisa Vanin, vice presidente Associazione Catania Futura, UDC;

Maria Ausilia Mastrandrea, vicepresidente di Rinascita Siciliana – Movimenti Sicilianisti Federati (MPA);

Carmelo Sofia, ex consigliere Pd (La Margherita);

Mario Crocitti, ex consigliere Pd (la Margherita);

Elene Adriana Ragusa, medico;

Rosario Laudani, ex consigliere comunale DS, passato al MPA nel 2008;

Articolo Quattro:

Carmelo Nicotra, ex consigliere Pd nel 2008, passato al Mpa nel 2010, passato all’UDC nel 2012;

Beatrice Viscuso, ex consigliere IX circoscrizione PDL;

Sebastiano Arcidiacono, ex consigliere Mpa, ex assessore di Stancanelli;

Giuseppe Musumeci, dei Giovani MPA

Ludovico Balsamo, ex consigliere Mpa

Primavera per Catania:

Agatino Lombardo, ex consigliere PDL e MPA, ex assessore di Stancanelli;

Francesco Petrina, già candidato nel 2008 per il PDL;

Salvatore Spataro, ex consigliere IX municipalità per il PDL;

Michele Failla, già candidato nel 2008 con Autonomia Sud (MPA);

Il Megafono:

Daniele Bottino, ex vicesegretario provinciale UDC fedelissimo di Forzese portavoce venditori ambulanti;

Erika Marco, già consigliere comunale e vicecapogruppo MPA;

Rosario Gelsomino, già consigliere comunale MPA;

Ersilia Saverino, già vicepresidente dello Stabile in quota MPA e candidata alle regionali del 2012 con PdS (MPA);

Francesco Salvatore Trichini già, consigliere comunale PDL poi passato a MPA fedelissimo di Marco Consoli;

Partito Democratico:

Francesca Raciti, PD;

Lanfranco Zappalà, ex consigliere Forza Italia, poi rieletto con il PD:

Giovanni D’Avola, ex consigliere PD (La Margherita);

Niccolò Notarbartolo, ex “40 per Catania”

Nino Vullo, manager aziendale, renziano.

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