giovedì, Dicembre 12, 2024
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Fa’ la cosa giusta… possibilmente in rete

Palermo. Ai Cantieri Culturali della Zisa a dicembre terza edizione della Fiera del consu­mo critico e degli stili di vita sostenibili

Ormai è un appuntamento consolida­to quello che propone “Fa la cosa giusta Sici­lia” a produttori, consumatori, am­ministratori, studiosi e istituzioni cultu­rali in cam­po sociale ed economico, as­sociazioni e coop che agiscono nel cam­po del profit ma anche del no-pro­fit.

Filo conduttore della manifestazione è la caratterizzazione in termini di innova­zione di comportamenti individuali e di sistema, in una prospettiva alternativa ai modelli socio-economici dominanti sul piano poli­tico e culturale.

Nove i settori tematici della Fiera ri­guardanti il cibo, i beni comuni, lo spazio da abitare, i servizi etici, il viaggiare, la pace e la partecipazione, l’editoria, la moda e la cosmesi e l’equo e solidale.

All’interno di questi settori, oltre alla presenza degli operatori con i loro prodot­ti, va segnalato lo svolgimento di numero­si laboratori e momenti di incontro in coe­renza con l’interpretazione di questo terzo raduno da parte del Comitato promotore che dichiara di immaginarla ”…come luo­go di progettazione, d’incontro e di voglia di futuro…”.

Il titolo dato alla Fiera – in rete si cresce – indica anche una prospettiva di politica e pratica economica sollecitata dal basso, da quegli uomini e da quelle donne che ogni giorno, con le loro mani e le proprie intelligenze, costruiscono “luoghi di alter­native possibili”, ma che devono imparare – meglio e di più – a collegarsi in reti locali, nazionali ed internazionali.

L’apertura delle imprese siciliane ai mercati europei, ma con strutture commer­ciali compatibili con la filiera corta e con la lotta alla intermediazione parassitaria, può essere veicolata solo da un sistema di relazioni tra persone che condividono una concezione della vita solidale e responsa­bile sul piano etico e ambientale.

Da qui l’incontro e il confronto tra ope­ratori siciliani con loro colleghi – ma sem­pre più amici – francesi e tedeschi che, in­sieme allo scambio economico, condivido­no valori e ideali complessivi che si mani­festano in tanti modi, per esempio, anche con la costituzione di reti internazionali antitratta degli esseri umani e, in particola­re, delle donne sfruttate che sono state al centro di un dibattito tra studiosi ed opera­tori, supportato da una interessante ed ori­ginale mostra fotografica.

Le buone pratiche del consumo critico

In difesa dei consumatori, tante altre oc­casioni di dibattito e diffusione di buone pratiche che attengono al consumo critico e consapevole e ad un cambiamento delle filiere alimentari con un incremento delle produzioni biologiche, del cosiddetto Km Zero (uso delle produzioni dei luoghi in cui si consumano) per un minore impatto antro­pico, in difesa dell’ambiente.

Il programma culturale si è arricchito quest’anno anche di un ragionamento sul cosiddetto pesce “povero”, ma povero solo per gli inter­mediari che lo considera­no poco redditizio economicamente, condan­nandolo alla di­struzione, nonostante le sue qualità nutriti­ve siano eccellenti. Infat­ti, i bravissimi ra­gazzi dell’Istituto Paolo Bor­sellino con i loro insegnanti hanno po­tuto esaltare con la loro arte il valore nutri­tivo e il gusto del pesce, presunto “povero”, of­ferto ai parte­cipanti all’inizia­tiva.

Molto significativa anche l’iniziativa della Fai Cgil e della Cooperativa di pro­duttori Fiori di Corleone, nata accanto all’ormai consolidata esperienza della Cooperativa “Lavoro e non solo” sui terre­ni confiscati alla mafia: una pro­duzione di pas­sata di pomodoro bio­logica di un grup­po di produt­tori del corleonese, riuniti in associazio­ne e impe­gnati in un Protocol­lo d’Intesa, non sem­plice dichiarazione di in­tenti, ma segno di una produzione che ri­spetta e tutela i diritti di lavoratori, consu­matori e ambiente.

Anche quest’anno il Progetto Scuola ha portato ai Cantieri oltre 1500 bambini e ra­gazzi che, oltre a visitare gli stand, hanno partecipato a numerosi laboratori che tra­ducevano in situazioni concrete i temi del­la Fiera, dall’alimentazione alla tutela dell’ambiente e a tanti altri argomenti.

Non trascurato nemmeno il terreno dell’elaborazione teorica che è stata af­frontata con riflessioni convergenti tra fi­nanza etica e decrescita che hanno preso spunto da due testi di Ugo Biggeri sul “Valore dei soldi” e di Paolo Cacciari su “Vie di fuga e decrescita felice” alla pre­senza degli autori e di altri autorevoli esperti, anche reduci dalla recente assise sulla decrescita tenutasi a Lipsia.

La riflessione sui beni comuni

Molto significativa anche la riflessione sui beni comuni affrontata in modo assem­bleare con un’ampia partecipazione di mo­vimenti che si sono misurati, tra gli altri, con i Sin­daci delle città di Caltanissetta (Giovanni Ruvolo), Messina (Renato Ac­corinti) e Palermo (Leoluca Orlando).

E’ stata un’altra occasione di “respiro” socio-economico e culturale per la città di Palermo, ma, vista la presenza di operatori e di ospiti da tutte le aree geografiche dell’Isola, anche per la Sicilia che dovrà essere ancora più protagonista come Re­gione con la costruzione delle condizioni per la presenza di un “Fa la cosa giusta” itinerante in varie città, così come previsto dal progetto.

Allora, arrivederci a “Fa la cosa giusta!” comunque e in qualche parte della Sicilia.

Un pensiero su “Fa’ la cosa giusta… possibilmente in rete

  • Il “consumo critico” e uno stile di vita sostenibile sono fondamentali per un’economia più’ etica e per la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo tutti.

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