sabato, Aprile 20, 2024
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Cinque punti per la dignità

Il progetto promosso dal Gruppo Antimafia Pio La Torre di Rimini

Una proposta, cinque semplici punti, che potrebbero costituire un primo importante passo per abbattere la soffocante barriera della criminalità organizzata.

Punto n. 1: Riforma dell’articolo 416ter per punire il reato e la pratica dello scambio del voto, non solo quando si riscontra una dazione di denaro in cambio del voto, bensì anche quando lo scambio avviene attraverso qualsiasi altro mezzo;

Punto n. 2: mettere in atto le Convenzioni Internazionali in materia di lotta alla corruzione, se non approvate durante questa legislatura, ma soprattutto la confisca dei beni ai Corrotti, cos’ come disposto dalla Finanziaria 2007;

Punto n. 3: Miglioramenti effettivi nell’iter di confisca e riassegnazione dei beni confiscati alla Mafia, in modo da non dover attendere decine di anni prima di far ripartire un’impresa confiscata;

Punto n. 4: Un’anagrafe dei beni confiscati che non si limiti a segnalare l’assegnazione dei beni o lo stato di questi, ma che dia conto del lavoro di chi ha in gestione questi beni pubblici.

Punto n. 5: Sgravi fiscali per gli esercenti del settore della ristorazione che si impegnano a tenere una percentuale minima di prodotti (accuratamente certificati) provenienti dai terreni confiscati alle Mafie; con l’impegno di estendere i suddetti sgravi in futuro a tutti gli altri settori che si potranno avvalere, per lo svolgimento della propria attività economica, dei prodotti provenienti dai terreni e dalle imprese confiscate;

La mafia non è UN problema dell’Italia, ma IL problema. Mafia culturale, come mentalità per cui ognuno guarda ai propri interessi senza allargare le prospettive al bene comune; mafia politica, una classe dirigente totalmente soggiogata alle ruberie e ai tornaconti in barba al valore della trasparenza delle cariche pubbliche; ma soprattutto mafia economica, che si nutre della disoccupazione, delle imprese in difficoltà, della debolezza democratica, senza mai saziarsi.

La criminalità organizzata fattura 140 miliardi di euro all’anno: è la prima azienda italiana!Se aggiungiamo le cifre dell’evasione fiscale (circa 50-60 miliardi) e della corruzione (circa 120 miliardi) capiamo bene come la ricchezza sommersa del nostro paese assomigli sempre più ad un pozzo senza fondo.

Ci troviamo in un momento di grande domanda (e risposta) politica: ci sono state le elezioni in Sicilia, a fine mese si svolgeranno le primarie del centro sinistra, inizio dicembre quelle del centro destra, e in primavera tutti i cittadini italiani saranno chiamati al voto. Vi è capitato, almeno per caso, di leggere qualche proposta in merito alla questione fin qui descritta in seno ai grandi partiti e alle grandi personalità politiche?Nemmeno una riga. Una parola, o un accenno.

Non facciamo come al solito il gesto di alzare le spalle come se non potessimo far nulla per, quantomeno, portare all’attenzione della nostra cavalleria politica il problema. Una proposta c’è, e parte dal basso.

Quindi, che voi siate associazioni, singoli, gruppi di qualsiasi genere, per aderire al progetto basta inviare una mail a cinquepuntiantimafia@gmail.com.

Noi Siciliani giovani siamo completamente partecipi di questa iniziativa, che crea democrazia dal basso, che crea rete di persone e gruppi, come noi. Perchè, come sottolineano i ragazzi del GAP, “la lotta alla criminalità organizzata non è solo possibile. È un dovere.”

Un pensiero su “Cinque punti per la dignità

  • elvira la rocca

    condivido l’iniziativa,ma …non per essere disfattista,credo che la mafia non si possa debellare,è colonna portante dei voti ai politici e molto altro,i cittadini per quanto si ribellino non credo possano fare molto,Crocetta docet,lui è una persona perbene,ma per vincere ha dovuto coalizzarsi con PD e UDC ed anche se avessimo voluto cambiare…..eccoli che sono tornati!

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