domenica, Ottobre 13, 2024
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Ci vuole un altro Pertini. E forse c’è

Questo è un pezzo assolutamente fuori moda, e infatti era uscito (su “Ucuntu”) tre secoli fa, il 5 luglio del 2010. Lo metto qui per pura mia soddisfazione personale, e anche come omaggio ai miei due Presidenti: uno che ha salvato l’Italia quand’ero giovane e uno che avrebbe potuto farlo ora

 Cinquant’anni fa di questi tempi avevamo il governo più fascista che ci sia stato fra Mussolini e Berlusconi, un centrodestra Dc-Msi che per prima cosa provvide a “revisionare” – come si dice ora – la storia italiana facendo occupare Genova dagli ex repubblichini di Salò.

Genova insorse e anche nel resto d’Italia ci furono manifestazioni contro il governo. Nel sud si mescolarono con quelle per l’acqua e per l’occupazione.

La polizia, in perfetto stile sovietico (ma i “comunisti” qui erano gli sparati) , sparò sulla folla in diverse città: a Reggio Emilia uccise cinque operai, a Licata (Agrigento) restarono per terra venticinque manifestanti (uno morto), a Palermo furono uccisi un anziano sindacalista, un precario diciottenne e una donna che stava alla finestra. A Catania massacrarono un ragazzo a manganellate (Salvatore Novembre, 19 anni) e lo lasciarono a morire in piazza Stesicoro, dove ora la gente passeggia senza sapere.

Nei giorni successivi il governo crollò, travolto dalle proteste (allora la gente si ribellava). Ma al sud e specialmente in Sicilia la vita rimase quelle di prima, cioè disoccupazione e miseria e mafia per i contadini: mancava ancora un sacco di tempo per il Sessantotto.

* * *

Da allora molte cose sono cambiate e alcune sono rimaste le stesse. La polizia, dopo Falcone e gli altri, non sparerebbe più sulla folla. Ci sono più telefonini, ma meno allegria. Lavoro continua a non essercene, e ora non solo al sud. Invece c’è sempre la mafia, che ha ancora più amici nei partiti di governo.

E proprio a questo proposito, c’è una differenza importantissima: adesso,della mafia, nessuno fra i politici si accorge più. Allora i partiti di sinistra (i “socialcomunisti” che poi si scissero, uno al governo l’altro all’opposizione: ma sempre restando di sinistra fino a tutti gli anni’70), se una cosa sapevano, è che con la mafia non si discute e che la mafia sempre si combatte. Persero pià di cento compagni (un’altra cosa che ora non vi raccontano) combattendo i mafiosi, fra il ’43 e gli anni Sessanta). Avevano mille difetti, ma non di fare compromessi coi mafiosi.

E ora? Adesso lo vedete: condannano un politico fondamentale (un fondatore di Forza Italia, un braccio destro di Berlusconi) per mafia, e una settimana dopo tutti se lo sono già dimenticato. Non è che non protestino, non facciano begli articoli, non siano – per alcuni giorni – virtuosamente indignati: ma tutto si ferma lì. Poi arriva la “politica” dei politici, e tutto ritorna normale.

Per ora, nella sinistra “normale”, fervono le trattative e le avances (allearsi con Fini? con Micciché in Sicilia? con Calderoli e Bossi?), con strategie complessissime, degne di Sun Tzu o Napoleone. Peccato che falliscano sempre. E quanto agli assetti interni: chi sarà il candidato finale, alle elezioni? Bersani, Vendola? Di Pietro? Oppure – tocchiamo ferro – un D’Alema o un Veltroni? O l’abilissimo Letta? E chi appoggiato da chi, che schieramenti interni, che alleati? Manovre complicatissime, degne di Giulio Cesare o Machiavelli.

E anche queste regolarmente finiscono col pugno di mosche in mano. Finirà che dalla crisi verrà fuori un governo Tremonti (che in effetti c’è già) o un Tremonti-Fini, o un Fini-Calderoli-allargato (tutto è possibile) o… E tutto, in nome dell’emergenza, con l’appoggio pià o meno esplicito della sinistra.

Da un canto è divertentissimo vedere gli schieramenti che si compongono, le congiure reciproche, i tradimenti dei ras (non a caso fra poco è venticinque luglio…), dall’altro noi popolo di ogni giorno in tutto ciò ci guadagniamo proprio niente. Rischiamo un governo Berlusconi senza di lui, che duri altri vent’anni e che sia sempre e altrettanto padronale. Un otto settembre che non finisce mai.

* * *

Quanto a noi, che di “politica” non ne mastichiamo, abbiamo poche idee e tutte fuori moda. Primo, coi mafiosi non si tratta, neanche per un istante. Secondo, se governo di emergenza ha da esserci, che sia di emergenza vera, e cioè in primissimo luogo antimafioso. Abbiamo un candidato, persino, – a sua insaputa, ovviamente… – ed è un giudice antimafioso.

Volete un governo unitario, che gestisca il dopo-Berlusconi e prepari (diciamo, nel giro di un anno) le elezioni? Benissimo. Eccolo qua. Caselli.

A Berlusconi (e a Dell’Utri) non va bene, ovviamente. Ma a tutti gli altri? E’ democratico. E’ settentrionale. E’ anche siciliano, in un certo senso. Non è di destra. Non è di sinistra. E’ più istituzionale della carta bollata. Non si è mai immischiato di politica (a volte la politica se l’è presa con lui) e sempre fatto seriamente ed efficacemente quel che l’Italia gli chiedeva, combattere i terroristi o stangare i mafiosi.

E’ giovane e pimpante, soprattutto, almeno quanto Pertini. E infatti rischierebbe d’essere proprio un altro Pertini.

Chi ha paura di un altro Pertini? Chi ce lo farebbe, un pensierino?

Un pensiero su “Ci vuole un altro Pertini. E forse c’è

  • jb Mirabile-caruso

    Non c’è alcun dubbio, dottor Orioles, che Caselli sia “il” candidato ideale alla Presidenza della Repubblica per una Italia del RISCATTO.

    Ma chi sono gli Italiani che sentono il bisogno del riscatto nazionale dall’abisso civico e morale in cui siamo precipitati in quest’ultimo ventennio? Non certamente quelli che – vent’anni dopo – continuano ancora a votare per la Partitocrazia!

    Dovrebbero essere quegli 8 milioni e 600 mila che hanno voltato le loro spalle ai Partiti ed hanno conferito la loro fiducia e riposto la loro speranza nel Movimento Cinque Stelle. Ma posseggono questi 163 nuovi Parlamentari la chiarezza mentale per comprendere che il riscatto dell’Italia passa obligatoriamente attraverso il ripristino della Legalità e della Giustizia, nonché il civico riconoscimento che il “bene comune” della Società è il grembo ove ogni Cittadino trova il vitale nutrimento per la sua crescita e la sua realizzazione?

    Lo dubito molto, sebbene non mi stanchi di continuare a sperarlo moltissimo!

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