venerdì, Aprile 26, 2024
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Ai Dirigenti degli Istituti scolastici catanesi

Oggetto: Manifestazione “Mira al tuo futuro”

“Mira al tuo futuro”, con questo titolo dal 12 al 21 maggio l’Esercito italiano proporrà, presso uno dei tanti, troppi, centri commerciali catanesi, esercitazioni pratiche, mezzi operativi e materiale illustrativo.

Molte scuole catanesi stanno invitando a partecipare docenti e studenti, in orario scolastico.

Come Cobas Scuola Catania e come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole riteniamo decisamente sbagliato questo invito.

In primo luogo perché iniziative come queste contribuiscono a nascondere il vero scopo delle forze armate che è quello di partecipare a missioni di guerra fornendo truppe, intelligence e tecnologia sui campi di battaglia cosa ancora più grave dopo l’invasione russa dell’Ucraina, in presenza di una guerra che provoca centinaia di migliaia di morti e sta distruggendo un intero territorio.

La nostra Costituzione “Ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, pensiamo perciò che vada fatto di tutto per arrivare a un armistizio e cominciare le trattative di pace. E’, quindi, a nostro avviso importante fare crescere nelle giovani generazioni la consapevolezza che se si vuole la pace bisogna preparare la pace.  Molti ragazzi ucraini per sfuggire alla guerra sono venuti a studiare in Italia, così come molti ragazzi russi hanno abbandonato il loro paese.  I fanciulli e le fanciulle hanno il diritto, riconosciuto dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, di essere protette/i non solo dai conflitti armati ma anche dai contatti con l’apparato e la cultura militari ad essi inevitabilmente collegati/sottesi. Non a caso le organizzazioni internazionali che si battono per i diritti dei fanciulli fanno di tutto per evitare che cresca la piaga dei bambini-soldato.  Non possiamo inoltre accettare questa campagna acquisti sempre più invasiva che invita i giovani ad intraprendere un percorso di “futuro garantito” in un territorio, la Sicilia, dove il tasso di abbandono scolastico si è attestato al 21,2% e la disoccupazione giovanile al 22%.  Ci sembra dunque che la contiguità tra cultura militare e didattica, in qualunque modo declinata, non possa e non debba trovare spazio nella scuola.  Infine, ma questo è un discorso più generale è importante che ogni attività didattica esterna sia coerente con il lavoro curricolare e la programmazione per evitare interventi che non si integrano con il quotidiano scolastico.

Per i Cobas Scuola Catania e per l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole

              Modafferi Prof.ssa Teresa

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