sabato, Aprile 27, 2024
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O’caca

Dalla Sicilia che caccia la Lega

Suca sarebbe stato sessista, discriminatorio, violento; vaffanculo estremamente inflazionato; ma “o’caca” è la reazione perfetta, trasversale, ecumenica, fisiologica. Sì, è scurrile, inopportuna, politicamente scorrettissima. Le sardine si rivolterebbero nel mare. Ma è quello che ci vuole.

Il Presidente della Regione Nello Musumeci ha deciso di consegnare il posto di assessore ai beni culturali e all’identità siciliana alla Lega Nord. Ecco, vedete, ci sta: o’caca.

Sì, lo sappiamo, non è che l’hanno fatto a posta. La vera, cruda, squallida e tragica verità è che lo stimatissimo assessore ai beni culturali precedente è morto . E a Musumeci, invece di fare un rimpasto, di scontentare qualcuno, di levare uno per mettere un altro, conviene dare proprio quel posto, luttuosamente libero. Poteva essere l’assessorato all’agricoltura, al lavoro, al bilancio, non sarebbe cambiato nulla. È solo becera convenienza politica, una poltrona vacante, una demenziale coincidenza. Ma nonostante questa consapevolezza: o’caca.

Sì, certo, non ha senso neanche una reazione esagerata. Appena è arrivata la notizia è sembrato di avere visto un ratto in casa. Grida scomposte, persone sopra le sedie, trappole e veleni di ogni tipo in mano, disperati che invocano aiuto, gente che fugge. Sappiamo bene che il conferimento dell’incarico di assessore a un leghista non è altro che la punta dell’iceberg. Ormai Musumeci va in vacanza a Pontida, beve l’acqua del Po, Candiani si è trasferito a Pergusa, mezza democrazia cristiana è diventata leghista, l’altra mezza è entrata in Fratelli d’Italia ma solo perché sono alleati con la Lega. Sindaci leghisti se ne contano a decine, consiglieri comunali a centinaia. Nelle giunte di un sacco di città ci sono assessori leghisti. Lo sappiamo, ahinoi lo sappiamo da tempo. Ma comunque: o’caca.

Sì, sappiamo pure che sono stati tanti, tantissimi gli assessori del nord, persino assessori alla cultura, e infatti non è problema di campanilismo, di sangue siciliano, ma di politica, di razzismo, di secessione. Sappiamo che ci sono un mare di ipocriti. Gente che fino a ieri governava con Salvini, che lo difendeva in ogni cosa, e ora grida allo scandalo perché c’è un piccolo assessore leghista. Lo sappiamo, ma noi non c’entriamo. Quindi: o’caca.

Noi in fondo siamo quelli che dopo il grande risultato della Lega alle elezioni europee, quando Salvini girava l’Italia seguito da folle festanti, siamo quelli che siamo andati in piazza, abbiamo riempito la piazza e lo abbiamo cacciato dalla Sicilia, gridando un forte, fortissimo, o’caca.

E quindi a Musumeci, che si è fatto eleggere Presidente della Sicilia millantando onestà e serietà, sbandierando le parole di Borsellino con a fianco i partiti dei condannati per mafia, promettendo che sarebbe diventata bellissima, a Musumeci che ha trasformato la fiducia in lui riposta in una barzelletta, diciamo… no. Proprio no. No a un assessore leghista. No, assolutamente no. Non abbiamo nulla che spartire con la Lega: per un fatto prepolitico, morale, estetico, viscerale, sentimentale. Dobbiamo già cacciare i mafiosi, la disoccupazione, la povertà, l’inquinamento. Ci mancano solo i leghisti. Qui in Sicilia, leghisti no, o almeno non più. Qua siamo gente per bene, gente che si vuole bene.

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