giovedì, Marzo 28, 2024
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Renzi e l’inaugurazione “bufala” del Sorgente-Rizziconi

Ieri il primo ministro era a Favazzina, in Calabria, ad avviare il contestato elettrodotto della società Terna

“In Sicilia non poteva farlo – riporta una nota dell’associazione ‘I Cittadini’ di Villafranca Tirrena (Me), uno dei territori invasi della megainfrastruttura – perché il pilone quarantacinque risulta sequestrato dalla magistratura”

Renzi inaugura il ponte di Terna (fonte web)

“È stato dissequestrato ‘momentaneamente’ per consentire lavori di messa in sicurezza dell’intero versante nord-est del paese di Serro, lavori che dureranno centocinquantotto giorni, altro che inaugurazioni!”

Una “bufala” ancora più evidente, prosegue la nota, perché in realtà per completare i lavori ne dovrà passare di acqua sotto i ponti! Infatti l’azienda Terna ha ottenuto una proroga di due anni dal Ministero dello Sviluppo Economico, lo scorso sedici febbraio.

“Di questo i giornalisti non parlano – sottolinea il movimento di opposizione – così come non parlano dei processi a carico di Terna e dell’elettrodotto che, probabilmente, renderanno vana la sceneggiata di ieri”. Qui ci si riferisce al sequestro del pilone quarantacinque, costruito in una zona altamente franosa, a cui seguirà un procedimento penale per la sua creazione.

In precedenza anche il numero quaranta era stato sequestrato e poi dissequestrato: la società Terna e i funzionari della soprintendenza di Messina sono ancora sotto processo per violazione di norme paesaggistiche. Un reato che, in caso di condanna, prevede la riduzione in pristino, cioè il traliccio dovrà essere eliminato.

Da non dimenticare i due ricorsi al Tar del Lazio chiesti dall’Associazione Mediterranea per la natura, che potrebbero addirittura annullare l’autorizzazione dell’elettrodotto; e l’appello al Consiglio di Stato, firmato da centouno cittadini di Serro (Me) contro il pilone quaranta.

“I casi degli elettrodotti Dolo-Camin e dell’Udine-Redipuglia – ricorda ‘I Cittadini’ – dimostrano che la magistratura ha annullato l’autorizzazione dopo la realizzazione dell’opera decretandone l’eliminazione. Nel 2015 sono stati presentati altri esposti, per i quali si attende la fine delle indagini”.

La critica va anche ai “presunti” risparmi di 600 milioni sulla bolletta.

Secondo l’associazione di Villafranca Tirrena, l’elettricità che attraversa il nuovo cavo arriverà solo a Messina, perchè “non è in grado di andare verso Palermo né verso il centro della Sicilia”. Lo stesso vale per l’energia prodotta nell’isola dalle fonti rinnovabili che non possono raggiungere il condotto. “L’unica delle numerose centrali che verrà staccata sarà quella di San Filippo del Mela, già ridimensionata dall’Autorizzazione Integrata Ambientale del 2009. Pertanto il costo medio dell’energia isolana non cambierà molto. Proprio per rimediare a tutto questo, Terna ha inserito nel Piano di Sviluppo 2013 la duplicazione del tratto siciliano del Sorgente Rizziconi e il collegamento con Assoro, nel centro della Sicilia. Ma il Piano 2013 è ancora privo della VAS.”

Tante sono le domande: “Perché sono stati collegati alla rete gli impianti eolici della Sicilia, visto che sono utilizzabili solo in parte e ricevono l’indennizzo quando vengono staccati da Terna? Dove prende i soldi Terna per fare queste opere sbagliate e distribuire utili ai propri azionisti?”.

Delusioni, infine, per la presenza alla cerimonia di Renato Accorinti, sindaco di Messina. Il primo cittadino è noto per le sue posizioni “No Ponte” ed ha partecipato alle manifestazioni a Serro contro la costruzione dell’opera. “Ci dispiace – conclude la nota – che anche lui si sia iscritto al partito degli applaudenti del nulla che distruggono l’unica cosa seria che possediamo: il nostro territorio!”

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