venerdì, Aprile 19, 2024
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Quando la Sicilia fa la cosa giusta

Anche quest’anno a Palermo s’è rinnovato l’appuntamento della Fiera del consumo cri­tico, un approccio ori­ginale e concreto all’economia solidale

La Sicilia è terra imprevedibile non solo paesaggisticamente, con i suoi scorci inimmaginabili anche solo pri­ma di un paio di curve. La Sicilia è ter­ra complessa dove tutto quello che si vede e si sente ha un suo contrappunto imponderabile. La Sicilia è terra mul­tiforme da comprendere scrutandola come si fa con un prisma sfaccettato che sa mostrarti insieme bagliori e opacità.

La Sicilia è terra arcaica e innovativa, terra d’intraprendenza e di rinuncia insie­me, terra ferita, ma che sa rialzarsi. La Sicilia è terra che sa sempre provarci an­che in campi in cui sembra non possa fare altro che attendere improbabili even­ti trascendentali. Ma la Sicilia è anche terra che talvolta sa anche produrre lo scatto per fare la cosa giusta.

Uno di questi scatti si rinnoverà nei prossimi giorni 8 – 9 e 10 novembre a Palermo, presso i Cantieri Culturali alla Zisa, con lo svolgimento di “Fa la cosa giusta Sicilia”, la Fiera del consumo cri­tico e degli stili di vita sostenibili, una mostra mercato dell’economia solidale nata a Milano da un’idea della casa edi­trice Terre di mezzo, mai scesa al di sotto di Parma e adesso in Sicilia per la sua se­conda edizione.

Un metodo originale

Un’impresa che in Sicilia viene affron­tata, nonostante le prevedibili difficoltà strutturali, con un metodo originale ri­spetto a quelle delle edizioni su altri ter­ritori. Un metodo partecipativo attuato da diversi soggetti dell’impegno sociale e del volontariato che si sono mi­surati nel­la stesura condivisa dei docu­menti fon­dativi e di un codice etico che insieme concretizzassero un progetto coerente di diffusione di un’idea alterna­tiva dell’eco­nomia con al centro la com­patibilità di ogni attività socio-economi­ca con la qua­lità della vita del Pianeta e delle Persone.

Il primo step del progetto siciliano di “Fa la cosa giusta” è stata la realizzazio­ne di una Guida che compendia le attivi­tà ordinarie dell’esistenza, coniugate in modo eticamente e ambientalmente re­sponsabili, dal mangiare, all’abitare lo spazio, al viaggiare, al commercio equo solidale, ai servizi etici, alle attività per la pace e la partecipazione civile.

Il salto di qualità previsto nel pro­getto si è concretato nella prima edizione del­la Fiera nel 2012 a Palermo, uno straordinar­io successo di pubblico e di osser­vatori esperti che, praticamente, coincise con la riapertura dei prestigiosi Cantieri Culturali della Zisa, dopo circa un decen­nio di oblio che seguì i fasti de­gli anni ’80 e ’90.

Adesso il progetto è cresciuto mante­nendo, insieme al notevole sforzo tec­nico-organizzativo per rappresentare una vetrina per produttori e servizi di attività innovative ed eticamente responsabili, un programma culturale di notevole profilo ed estensione in tutti i temi della Fiera con convegni, workshop, laboratori, con­fronti con soggetti sociali e istituzioni e attività con scuole e università.

Insomma, ancora una sfida tutta sicilia­na, ma dentro un movimento di trasfor­mazione dell’economia per l’innovazione che parte dai capannoni dei Cantieri Cul­turali alla Zisa che, grazie al genio inno­vativo di Ernesto Basile e la grande peri­zia delle maestranze palermitane dirette dall’ingegner Vittorio Ducrot, all’inizio ‘900 diedero alla luce i celebri mobili Ducrot che conquistarono il mondo nuo­vo della Bella Epoque.

Oggi, sicuramente i termini del cam­biamento e dell’innovazione, anche delle produzioni, sono ben altri e poggiano su una necessità di compatibilità etica e so­cio-ambientale, probabilmente irrinviabi­le in questo nostro tempo difficile e com­plesso.

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