venerdì, Aprile 19, 2024
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Expo senza mafia. Si può?

Un Expo libero dalla mafia. Questo l’intento delle istituzioni che riunite in prefettura a Milano hanno siglato l’accordo “Expo 2015 Mafia Free”

Dieci punti per incrementare il con­trasto e la prevenzione. Dieci punti per evitare, dicendolo con le parole del Sin­daco di Milano Giuliano Pisapia, che gli “inevitabili tentativi” di infiltrazione mafiosa “diventino realtà”.

Presenti all’incontro anche il Ministro degli Interni Angelino Alfano, il Presiden­te della Regione Lombardia Roberto Ma­roni, il Prefetto di Milano Francesco Pao­lo Tronca e il commissario unico delegato dal governo per l’Expo Giuseppe Sala.

Incremento della presenza delle forze dell’Ordine e maggiore scambio di infor­mazioni. Si punta a costruire una solida rete per arginare il fenomeno che, secondo il commissario unico Sala, “sarà bello se potrà lasciare dopo di sé una struttura di controlli e prevenzione contro le infiltra­zioni mafiose che resteranno a Milano”. Intanto, da ieri, una volta alla settimana si riuniranno la Regione e gli Enti locali coinvolti per monitore la situazione. Lo stesso farà il Comitato Nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica ma con scadenza bimestrale.

Ma si punta anche alla cooperazione in­ternazionale. Su base volontaria però. In­fatti, lo stesso Sala ha voluto chiarire che si chiederà ai Paesi partecipanti di aderire – senza obbligo – ad una versione sem­plificata del protocollo per la legalità. In più si è sottolineato come i controlli sulle imprese che avranno in gestione la costru­zione degli stand delle diverse nazioni sa­ranno sottoposte a controlli non in via preventiva ma “comunque verranno ese­guiti”.

I controlli sui cantieri

Per i controlli, non solo sui cantieri ma anche per l’incolumità delle persone sui siti di Expo, il Viminale tramite Alfano ha assicurato un potenziamento della presen­za delle forze che verrà garantita grazie a nuove assunzioni e allo sblocco del turno­ver per gli agenti di pubblica sicurezza. Sul punto il Presidente Maroni ha riporta­to l’attenzione sulle difficoltà che finora hanno impedito la costruzione del com­missariato di Polizia e della caserma dei Carabinieri a Rho che “devono essere rea­lizzate in tempi rapidissimi. “Non possia­mo aspettare”, ha continuato il governato­re chiarendo che queste strutture servono a “a garantire la legalità, non solo rispetto ai rischi derivanti dall’infiltrazione mafio­sa, ma anche dal malaffare, che non sem­pre è connesso con la criminalità organiz­zata”.

“Lo Stato è più forte dell’antistato” e “noi siamo una squadra forte e unita che si chiama Italia, di chiama Stato, si chia­ma Milano”, così Alfano ha voluto salu­tare la firma del protocollo.

I dieci punti del piano

I dieci punti del Piano “Expo 2015 Ma­fia free”:

1. Potenziamento della presenza delle forze dell’ordine, grazie a nuove assun­zioni rese possibili dallo sblocco del 55% del turn over

2. Stanziamento nella legge finanziaria di circa 126 milioni in due anni da desti­nare alla logistica all’accoglienza e ai mezzi

3. Riunioni bimestrali del Comitato na­zionale per l’ordine e la sicurezza pubbli­ca

4. Maggior ruolo della Direzione inve­stigativa antimafia (Dia), che gestirà le at­tività info-investigative, ovvero monito­raggio dei flussi finanziari, white list e ge­stione informazioni

5. Rilascio delle certificazioni antimafia agli imprenditori per rendere più veloce ed efficace il controllo da parte della Dire­zione Investigativa Antimafia

6. Maggiore incisività degli accerta­menti per le decisioni prefettizie

7. Favorire la circolarità informativa tra soggetti istituzionali, grazie ad applicativi informatici già approntati

8. Incrementare l’accesso ai cantieri e i controlli

9. Favorire la cooperazione internazio­nale delle forze di polizia

10. Favorire i controlli e le attività della polizia locale nei territori dell’Expo.

 

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