mercoledì, Aprile 24, 2024
Periferie

Così hanno tolto la scuola ai bambini del mio quartiere

Catania. Chiude la sede centrale della scuola media Andrea Doria. Muore un pezzo di pezzo di storia del quartiere di San Cri­stoforo. E muore una speranza

Ho insegnato in via Cordai, sede centrale della Doria, per otto anni e quella Scuola la porterò nel cuore per sempre. Non tutta la scuola, ma la sede di via Cordai, perché molti non lo sanno, si tratta di plessi che presentano realtà molto diverse.

Dalla sede Centrale molti docenti aspi­ravano a trasferirsi nelle altre sedi per­ché la vita era più ”facile”, io ho sem­pre scelto di restare in via Cordai, dove la vita era più “difficile”, ma dove ca­pivi che i bambini avevano bi­sogno di te, di qualcuno che li aiutasse a scopri­re le loro qualità, che gli faces­se com­prendere di essere migliori di quello che credevano.

Facevi tanta fatica a farti accettare, ri­spettare, riconoscere, ma alla fine le soddisfazioni erano impagabili, inde­scrivibili e ogni anno cacciavano via la tentazione di andare altrove.

Quest’anno ho scelto di cambiare, ma è proprio vero che ho scelto? Sape­vo che la sede di via Cordai era già sta­ta eliminata dai programmi del Comun­e, che si preparava allo sfratto, de­cidendo di non pagare l’affitto dell’edifi­cio alle Suore Orsoline. La stessa Am­ministrazione comunale che vantava un attivo consistente non ave­va messo in conto il pagamento della sede di via Cordai? Forse temevano che l’Istituto Comprensivo Andrea Do­ria superasse la soglia di iscritti previ­sta per l’accor­pamento?

Quella soglia non è stata superata e così tutto è divenuto più semplice. Non poteva essere superata, giacché per raggiungere questo triste traguardo, si è lavorato tanto e da diversi anni, dav­vero con grande impegno, a comincia­re dalla “verticalizzazione”, cioè dall’“opportunità” offerta ai Circoli di­dattici e alle Scuole secondarie di pri­mo grado di divenire Istituti Compren­sivi. Si trattava di tagliare, ma non dall’alto, bensì scatenando la guerra tra le scuole, una guerra che proclamava già prima di iniziare i suoi vincitori: i Circoli didattici.

Le ragioni sono ovvie: se un circolo di­dattico ha i suoi alunni, se li tiene e li inserisce nella nuova sezione di Scuola secondaria di primo grado; la Seconda­ria di primo grado riceve un numero di iscrizioni così esiguo da dover subire l’accorpamento.

Infatti a San Cristoforo non sono gli alunni che mancano, se è vero che alla Doria ci sono 450 iscritti e alla Battisti (ex Circolo didattico, sito in via Delle Salette, a due passi dalla Doria) ce ne sono 850! Semplicemente non sono più distribuiti in modo razionale tra i due Istituti. Sarebbe bastato che i due Istituti rinunciassero a questa “oppor­tunità” per evitare la guerra e garantire al quartiere una qualità dell’istruzione migliore, perché ciò che ci sta a cuore è proprio questo.

Io non vorrei che per accogliere tutti questi alunni la Battisti dovesse abbas­sare la qualità dell’Istruzione, magari formando classi più numerose, ridu­cendo i laboratori o le offerte formati­ve ai suoi alunni e agli abitanti del quartiere! Sì,perché l’Andrea Doria ha lavorato per cinquant’anni con i ragaz­zi, ma anche con le famiglie, con le mamme in particolare, alle quali ha of­ferto tante occasioni di crescita cultu­rale, di inserimento nel mondo lavora­tivo e, scusate se è poco, di educazione alla legalità.

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