lunedì, Dicembre 8, 2025

Catania

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L’antimafia fasulla e quella vera

C’è una manifestazione antimafia: che migliore occasione? E subito si fionda in prima fila, appena dopo lo striscione. Ma purtroppo per lui, non è una delle manifestazioni “antimafia” del Gran maestro, ma antimafia vera, i Siciliani giovani addirittura. Una signora lo riconosce e garbatamente gli chiede che faccia là. Lui dà in escandescenze. La gente comincia a voltarsi, don Ciotti lo guarda perplesso, qualche ragazzo comincia a fare “Razzista! Via di qua!”. Lui imbestialisce, si lancia, arrivano i poliziotti e, urlante e scalciante, se lo portano via.

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Il leghista “siciliano”

È molto grave che la provocazione di un assessore leghista, atta all’unico scopo di ottenere visibilità per farsi strada nel suo partito e assicurarsi la candidatura alle prossime elezioni, abbia in parte oscurato la grande partecipazione al corteo, al quale ha partecipato in prima fila Don Luigi Ciotti, e abbia distolto l’attenzione dai temi che la nostra mobilitazione vuole portare avanti: le infiltrazioni mafiose nelle istituzioni, il ruolo dell’imprenditoria collusa nel potere mafioso, gli affari di Mario Ciancio e dei nuovi cavalieri in una città divorata dalla mafia e dai colletti bianchi.

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Un regalo contro la mafia

Basta pochissimo. Fai una donazione dell’importo che vuoi, liberamente, tramite bonifico o paypal a I Siciliani giovani, invii un’email o ci contatti telefonicamente per comunicarcelo. A quel punto potrai decidere cosa mettere sotto l’albero. La cartolina del Giardino di Scidà realizzata dalle bambine e dai bambini del Gapa, la copia di uno dei giornali de I Siciliani Giovani, il cd-rom con il materiale de I Siciliani giovani, un barattolo di terra confiscata alla mafia, oppure puoi decidere che nel Giardino di Scidà venga piantato un fiore col nome della persona che ha ricevuto il regalo. In ogni caso riceverai una lettera del Giardino di Scidà attraverso la quale si spiegherà il senso del gesto compiuto: un regalo solidale, per la rinascita della città, contro le mafie.

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“Povera piccola mia”

Gianni Morandi a quel Cantagiro 67 avrebbe dovuto portare “Povera piccola” ma non partecipò, si risparmiò i tumulti, gli arresti, la calca, il sequestro: l’automobile di Rita Pavone fu accerchiata dalla folla e ci vollero ore per liberarla. Ma è venuto oggi Gianni Morandi a Catania, cinquant’anni dopo, per festeggiare il suo compleanno. Una passeggiata in via Etnea, un selfie in piazza Duomo e rotta verso l’Etna con la moglie Anna. Non ha trovato la folla, il delirio dei fans ma il dissesto finanziario.

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Ciancio, Morosoli e il modello Catania

Non è un caso quello Catania, non è un caso neanche quello Ciancio. È un modello. Un paradigma della gestione del potere, ovvero la complicità tra imprenditoria, politica, informazione e magistratura. Comitati d’affari, a ragione, si diceva un tempo. A Catania i ricchi sono compari, soci in affari, amici di merende. Una loggia con un forte vincolo di appartenenza: quello alla città che conta. A Catania siamo fermi ai Viceré. Qui vige la plutocrazia.

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Il procuratore buono e quello cattivo

C’è lo Zuccaro coraggioso e tutto d’un pezzo, rigoroso e serio, uomo come pochi se ne sono visti nel tribunale di Catania: capace di arrivare dove mai nessuno era arrivato con le indagini. Un giudice finalmente al servizio della collettività contro i potenti, i massoni, i mafiosi. C’è l’altro Zuccaro, braccio giudiziario del fanatismo leghista, ossessionato dal trovare del torbido nella solidarietà.

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Sbavaglio, ebook dei Siciliani Giovani

Sessantaquattro pagine di nomi, cognomi e avvenimenti sull’odissea della storica testata La Sicilia di Catania, un giornale usato come strumento per nascondere le verità. Una su tutte: la mafia a Catania. Negata, celata, ridotta solo a piccola delinquenza mentre il boss Nitto Santapaola costruiva il suo impero criminale.

L’ebook è scaricabile gratuitamente o con una donazione al link https://payhip.com/b/EYJz

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