lunedì, Dicembre 8, 2025

Catania

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Torna in piazza l’operaio

Un corteo compatto, costituito da alcune centinaia di lavoratori Sirti provenienti dalle strutture produttive di Catania, Palermo, Cosenza  e Catanzaro – organizzato dalle strutture sindacali metalmeccaniche di Fim, Fiom, Uilm -, presenti con manifesta attiva solidarietà una nutrita rappresentanza di militanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil, giovani ed ex lavoratori Sirti,  nel corso della mattinata ha attraversato tutta l’area centrale della città, fermandosi a lungo sotto la Prefettura.

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“Non bisogna avere paura”. La base 5 stelle che vuole Salvini a processo

“Nella base, qui a Catania, credo che prevarrà il No – che nell’ambigua domanda posta sul portale Rousseau significa autorizzare il processo – perché la maggioranza dei cittadini che compongono il Movimento non vogliono rinnegare i propri ideali. Ma lo scontro c’è. Non c’era motivo di votare su cose come questa, doveva essere scontata la posizione. Questo gioco al massacro non farà altro che indebolire i 5 stelle”.

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“Senza stipendio non si lavora”

Dopo nove mesi senza stipendio le lavoratrici degli asili nido comunali di Catania hanno detto basta. E si sono organizzate.Una mattina di fine gennaio si sono procurate una lunga scala e sono salite sul tetto della struttura dove lavorano. Uno striscione bianco con una scritta rossa, dirompente nella sua semplicità: “9 mesi senza stipendio”. “Non torneremo a lavoro fino a quando non pagherete per il lavoro che abbiamo fatto” hanno urlato ad assessori, giornalisti, sindacalisti e politici. E stanno mantenendo la promessa. Lunedì presidio in Prefettura.

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“Non dobbiamo parlare di sicurezza solo quando si va ai concerti o in discoteca”

“Ad ottobre sono iniziate le lezioni quindi io, il primo giorno, mi presento al Monastero dei Benedettini e una volta entrata in aula noto che è davvero piccola per ospitare più di cento persone. C’erano solo scale, non potevo scenderle con la mia carrozzina. Dopo pochi minuti iniziò la lotta per i posti: chi lo trovava si sedeva, tutti gli altri stavano sui gradini o fuori dall’aula”, racconta Serena: studentessa di Lettere e aspirante giornalista.

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Povero Salvo

L’elezione a Sindaco di Catania doveva essere la grande scommessa. Persa dopo soli sei mesi. Ci ha provato Pogliese a vincere, pensando che la cosa più utile a lui da Sindaco fosse costruire una connessione sentimentale col popolo catanese. Ma suo compito non era  più quello di fare incetta di voti e simpatie ma amministrare la città.  La dichiarazione di dissesto ha terrorizzato i cittadini che senza mezze parole hanno iniziato a definire il Sindaco “buono, ma scarso”.

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Posteggiatori

Scesi finalmente dall’auto. Chiusi le portiere e feci per avviarmi. “Capo! Il parcheggio!”. Mi voltai. “Ma quale parcheggio? Perché quello che è, un parcheggio?”. “Picchì, a lei chi ci pari?”. Con la coda dell’occhio scorsi una macchina, nuovissima, probabilmente appena uscita dal concessionario, ma con uno specchietto rotto, come un pugno all’occhio. In un attimo mi convinsi a pagare, tirai fuori due euro dalla tasca e glieli diedi.

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I ragazzi di via Stella Polare

Non esiste immagine più nitida dell’ingiustizia della nostra città: i ragazzini di San Cristoforo ammanettati e incarcerati, i boss mafiosi che fanno affari coi soldi della droga e i figli della Catania bene indaffarati a cercare un altro posto dove comprare l’erba e la coca, prima di andare a una festa, prima di farsi uno spinello sotto la luna, davanti al mare.

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