sabato, Dicembre 13, 2025
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Accesso a medicina: primo flop. La riforma si boccia da sola.

Rischiamo di avere un numero di studenti ammessi ai corsi di laurea in Medicina ben sotto
la soglia di programmazione prevista ogni anno dal ministero.

Il primo appello per l’accesso ai corsi di laurea in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. È
stato un autentico flop. Numeri impietosi in tutti gli atenei italiani. L’introduzione del
cosiddetto semestre aperto prevede che per accedere al corso di laure lo studente deve
raggiungere un voto superiore al 18 in tutti e tre gli insegnamenti di base: fisica, chimica e
biologia. Alla Sapienza Università di Roma su 3863 studenti che hanno affrontato il test il
20 novembre solo il 9,2% degli studenti ha superato la prova di fisica, cioè 355 ragazzi.
Sapienza prevede che siano circa 2000 gli studenti ammessi al corso di laurea di medicina
e chirurgia. Percentuali migliori in chimica (22,9%) e biologia (29,1%). Ma numeri
comunque bassi. Ed è plausibile che tra i 355 ragazzi che hanno ottenuto almeno 18 in
Fisica ci sia qualcuno che non abbia superato la soglia negli altri due insegnamenti.
Quindi, prevedibilmente, numeri ancora più bassi. Com’è andata negli altri Atenei? Numeri
simili, a tratti più impietosi. Numeri che il ministero non divulga e immaginiamo che non ci
sia interesse a farlo. C’è a disposizione ancora l’appello del 10 dicembre. I ragazzi
avranno avuto 20 giorni in più per studiare, e chissà se i compiti che verranno proposti dal
MUR non siano più permissivi di quelli di novembre, già di per sé molto abbordabili.
Le motivazioni di questo primo flop ritengo siano insite nell’essenza della riforma stessa.
Proporre un esame di 18 crediti su tre insegnamenti molto difficili (di base non vuol dire
semplice) da affrontare in didattica frontale in un arco temporale di soli 2 mesi e mezzo.
Bocciati i ragazzi, bocciata la riforma. Per ora, si intende.

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